Alzi la mano chi non ha mai rotto il cellulare. Le proverbiali “mani di pasta frolla” anche quest’estate sono state la prima causa di rottura dei cellulari in Italia. Se ci tenete al vostro nuovo ritrovato tecnologico però guardatevi anche dai selfie, dagli animali domestici e dagli amici maldestri. E soprattutto, se vi piace fare sport, oltre ai polmoni fareste bene a ossigenare la mente lasciando a casa il telefonino.

Sono questi i primi dati che emergono dalla relazione sui guasti ai danni dei cellulari secondo iFix-iPhone.com. Quella di iFix è una rete italiana di circa 90 centri di assistenza e riparazione di smartphone e tablet, che attingendo dal suo database ha stilato la classifica dei guasti accidentali a cui i tecnici hanno dovuto rimediare nel corso dell’estate. Nella relazione si è tenuto conto dell’età dei proprietari, delle cause di rottura e delle parti che hanno subito i danni.

La causa più diffusa di rottura (43%) è quella da caduta accidentale, seguita dai disastri combinati dagli animali domestici (17,3%), dagli incidenti sportivi (13,9%) e dai guai provocati da familiari e amici maldestri (9,9%). Prima di dare la colpa agli altri, però, siate onesti con voi stessi e chiedetevi se era proprio il caso di portare lo smartphone in spiaggia, dove si è registrato il 33,2% di rotture. E se non fosse in alcun modo arginabile la vostra vanità, considerato il “sorprendente numero di telefoni caduti in mare dai traghetti, forse a causa di qualche selfie di troppo”, come racconta Joseph Caruso, responsabile Centro Statistico di iFix-iPhone.com.

Gli utenti più maldestri sono quelli nella fascia d’età compresa fra 35 e 44 anni (responsabili del 29,1% di danni accidentali), sintomo che sono i più restii a separarsi dallo smartphone. Alla faccia della “gioventù bruciata” schiava del cellulare, che ha causato “solo” il 18,4% di danni accidentali. Al secondo posto di demerito ci sono i ragazzi di età compresa fra 25 e 34 anni, con il 26,3% di guasti. I più disciplinati sono stati gli over 55 – con addirittura odore di santità per gli over 65.

Se state già discutendo in famiglia per assegnare la palma del “distrattone”, sappiate che in un testa a testa fra donne e uomini le prime hanno indiscutibilmente la peggio: hanno provocato il 59,3% dei danni, contro il 40,7% degli uomini.

Abbiamo visto come, quanto e chi combina più guai con il telefonino in mano, manca da vedere dove e quando. La spiaggia più che la montagna, i locali notturni (forse a causa di qualche drink di troppo), in casa e infine sui mezzi pubblici. Non conosciamo le vostre abitudini, ma sappiate che ci sono anche degli orari in cui è più facile rompere lo smartphone, che a occhio coincidono più o meno con i pasti nei giorni di vacanza: la fascia 9-11 del mattino, quella 13-16 del pomeriggio e 19-21 della sera. Forse posare il telefonino quando si è a tavola sarebbe d’aiuto anche per il portafogli, oltre che per la conversazione – quella vera, non via chat!

L’ultimo gruppo di dati è il più scontato, e i “combinaguai” sicuramente lo conosceranno benissimo: il componente che quasi sempre ha la peggio nelle cadute è lo schermo (50,9%), seguito dalla batteria, dalla dock di ricarica e dai circuiti interni, che sono tutti componenti a cui – per la cronaca – l’acqua non piace per niente.

A dimostrazione che la ramanzina vale per tutti, sappiate che l’autore di questo articolo è donna, nella fascia d’età 35-44 anni, e che ha conseguito da tempo una laurea honoris causa in virtù della sua capacità di causare guasti accidentali allo smartphone.

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