Ponte Morandi, Toti: “Deve ricostruirlo il concessionario”. I dubbi sul via libera del Ministero due mesi prima del crollo
Due mesi e tre giorni prima della tragedia, dunque, il Mit aveva dato l’ok al rinforzo degli stralli mentre Autostrade aveva già avviato l’iter della gara d’ appalto per la preselezione delle imprese. In pratica il via libera del ministero, che è vincolante per dare l’avvio all’intervento strutturale, è arrivato dopo che il percorso burocratico era già stato avviato. È stato il ministero ad essere lento o Autostrade per l’Italia ad essere troppo veloci? Saranno le indagini a dirlo.
Secondo la lettera pubblicata dall’Espresso il 28 febbraio del 2018 Autostrade per l’Italia aveva chiesto al ministero di sciogliere rapidamente le riserve sui lavori necessari per il Ponte Morandi. Il direttore delle manutenzioni della concessionaria, Michele Donferri Mitelli, aveva messo in guardia il ministero delle Infrastrutture e il Provveditorato sui rischi per la sicurezza legati al ritardo dell’approvazione del progetto esecutivo di rinforzo del viadotto genovese. In particolare si chiedeva di accelerare l’iter proprio per garantire “l’incremento di sicurezza necessario sul viadotto Polcevera”.