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Quattro mezze cartelle / 21: Ogni donna ha diritto al suo vigile del fuoco

Quattro mezze cartelle / 21: Ogni donna ha diritto al suo vigile del fuoco
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Dopo una pausa per impegni lavorativi, riprendo la pubblicazione delle proposte editoriali inviate con queste modalità. Buona lettura e buona estate.

Ogni donna ha il diritto al suo vigile del fuco di Verena Alò

Incipit

Il suo casco certamente rosso e una tuta di volo dello stesso colore: oggetti di un pilota dei vigili del fuoco. Ma come tocca queste cose, uno come lui? E come tocca la sua donna, e come fa l’amore uno come lui? Uno che è capace di sollevare un elicottero da terra, che quando serve, vola a punto fisso e atterra in modo così delicato almeno così immaginavo che avrei accettato di distendermi su di un prato e farmi atterrare sopra, il mio corpo fra i pattini. Una sorta di rapporto sessuale mimato. Avrei voluto essere la sua donna almeno per una volta; una delle tante, perché uno come lui non aveva che l’imbarazzo della scelta e sicuramente poteva farle felici tutte. John questo è il suo nome non è alto, e nemmeno ha quella mascella da americano che tutti i piloti devono avere, ma porta i Ray-Ban. Mi bastava vedere la sua auto bianca per sentire le gambe indebolirsi, e quando scendeva (dalla sua auto bianca) con i Ray-Ban sempre addosso, mi sembrava che non sapevo più niente.

Brano scelto dall’autore

«Dove sei stato tutto questo tempo?»
«Ero vicino a te.» Mi risponde.
Ma l’ha letto da qualche parte? C’è un libro con le frasi giuste per far capitolare le donne? Almeno, le donne come me, quelle con mille bisogni e necessità, per cui basta che qualcuno sia un po’ gentile con loro e loro sono in ginocchio. Continuo a desiderarlo fisicamente. John rappresenta il riscatto della mia estate arida. Dov’è finito il buon senso dei ragionamenti estivi? Avevo addirittura scritto alcune intuizioni su un taccuino, così, tanto per fissarle; in questo momento però non ricordo cosa ho scritto, e nemmeno dove siano quegli appunti. Certo qui in borsa non li ho, altrimenti sarebbe facile: li tirerei fuori, darei una letta a quel mucchio di frasi coscienziose e saprei cosa fare. John mi guarda e mi sorride; ha dei denti mostruosamente belli, quadrati, regolari. Onestamente, cosa fare già lo so; solo non trovo i motivi per farlo. Li ho dimenticati. Quando sarò a casa troverò quel maledetto taccuino e leggerò cosa ho scritto, ma adesso? Anche la sua barba mi attrae, ma non credo che lo sappia. Per fortuna. Non so neanche cosa dire a questo pilota gentile; certo non posso dirgli apertamente “ho voglia di venire a letto con te”: non sarebbe carino. Se un uomo mi dicesse una cosa simile, mi sentirei gratificata ma mi farebbe sentire un oggetto. Non immagino che effetto possa fare quella frase detta da una donna. Stiamo bevendo un caffè. Potrebbe essere anche un bicchiere di estratto di cicoria e genziana, che io non me ne accorgerei.

Ipotesi di quarta di copertina

Entra la gioia nella vita di Viola; casalinga, mamma di due bambini in età scolare e con un marito che la aggredisce verbalmente. La sua gioia si chiama John, unica figura maschile dai connotati positivi, in opposizione al marito, a Giacomo, che tenta di sedurla malamente e ad Alì, che sembra volerle fare violenza. Si alternano momenti in cui la protagonista tenta di proteggersi dalle umiliazioni familiari facendo uso di medicine per “non sentire”, mentre cerca di nascondere le miserie della vita coniugale ai suoi bambini, a momenti in cui lei si mostra consapevole della propria femminilità e del suo potere sugli uomini. Viola riscopre l’amore nelle varie forme della tenerezza, dell’erotismo e del dolore. Questo amore sarà per lei una risorsa e un mezzo per risollevarsi e riprendere a vivere pienamente. Nel romanzo è presente una seconda figura femminile, Antonella, con cui Viola si confronta e attraverso cui il tema dell’amore viene affrontato ancora una volta.

Biografia

Verena Alò, nata a Milano nel 1977, nel 2001 si laurea in Lingue e Letterature straniere presso l’Università degli studi di Udine, nel 2004 pubblica alcune traduzioni di poesie surrealiste col titolo Le surrealiste americane sulla rivista Il caffè illustrato. Ha lavorato come impiegata in diverse aziende e attualmente insegna inglese e francese presso un istituto privato superiore della città di Udine.

Mail: verena.alo00@gmail.com

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