I ministri Di Maio e Bonafede oggi sono stati a Gioia Tauro dove hanno incontrato l’imprenditore Nino De Masi che vive da anni sotto scorta. Minacciato dalla ‘ndrangheta, De Masi ha fatto visitare la sua azienda ai due esponenti del governo che già aveva incontrato nelle settimane scorse a Roma.

“Le organizzazioni criminali si sconfiggono creando lavoro – ha affermato il ministro Luigi Di Maio durante dell’incontro -, ma il lavoro lo creano le imprese e noi oggi sottolineiamo quali imprese intendiamo aiutare. Noi vogliamo sostenere gli imprenditori e non i prenditori che hanno realizzato capannoni con i soldi pubblici e poi sono scappati. Noi vogliamo sostenere chi in questo territorio c’è rimasto e ha combattuto denunciato come ha fatto Nino De Masi. La mafia è un atteggiamento e a volte lo troviamo anche nelle banche”.

Il riferimento è alla vicenda che ha visto protagonista l’imprenditore calabrese che, dopo aver firmato un accordo con alcune banche per essere risarcito dell’usura subita, ha visto il Monte dei Paschi non rispettare quanto stabilito al termine di un incontro al quale aveva partecipato anche il governo. “Gli impegni presi con lo Stato si devono rispettare – ha avvertito Di Maio -. Faremo di tutto per far rispettare gli impegni al Monte dei Paschi. Se non lo farà, avvieremo tutte le procedure che servono”.

Gli fa eco il ministro della giustizia Alfonso Bonafede che ha ricordato la proposta di legge sulla class action: “Fa parte del nostro contratto di governo. In terre difficili come queste, lo Stato è presente”.

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