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Casamonica, i magistrati: “Il conduttore Marco Baldini tra le vittime di usura”. Prestito con interessi del 1000%

Il dj in passato ha avuto seri problemi economici legati al gioco d'azzardo di cui non ha mai fatto mistero. Come Baldini, tante le famiglie vittime di usura, estorsione e racket, come riferito dagli inquirenti. Alcune di loro hanno contribuito alle indagini "durate anni", come sottolineato il procuratore aggiunto Michele Prestipino
Casamonica, i magistrati: “Il conduttore Marco Baldini tra le vittime di usura”. Prestito con interessi del 1000%
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Marco Baldini, il conduttore radiofonico ex spalla di Fiorello su Radio 2, è stato vittima di usura da parte del clan Casamonica. A rivelarlo Michele Prestipino, procuratore aggiunto della Distrettuale antimafia di Roma, durante la conferenza stampa sull’operazione che ha portato all’arresto di numerosi esponenti della famiglia sinti romana, del clan Spada e di un appartenente alla cosca ‘ndranghetista degli Strangio.

Baldini ha ricevuto un prestito di 10.000 euro ed è stato costretto a restituire, per il tramite dell’imprenditore aquilano Enrico Migliarini, la bellezza di 600.000 euro, ad un tasso annuo che ha raggiunto quota 1000 percento.

Il dj in passato ha avuto seri problemi economici legati al gioco d’azzardo di cui non ha mai fatto mistero. Come Baldini, tante le famiglie vittime di usura, estorsione e racket, come riferito dagli inquirenti. Alcune di loro hanno contribuito alle indagini “durate anni”, come sottolineato dallo stesso Prestipino. 

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Fra i testimoni chiave anche due collaboratori di giustizia e la ex compagna di uno degli arrestati. “È molto importante – ha commentato il procuratore aggiunto – rappresenta un vulnus importante sull’area di impenetrabilità” del clan.

Per il resto si confermano la struttura e le attività del clan, che dai tempi della manovalanza in favore dei boss della Magliana (Enrico Nicoletti su tutti) ha fatto un notevole “salto di qualità” stando alla ricostruzione dell’inchiesta. Gli inquirenti hanno scoperto, infatti, solide unioni con le famiglie più influenti della ‘ndrangheta calabrese, e nuove roccaforti non solo nelle storiche borgate romane come Romanina e Tor Vergata ma anche nelle più “centrali” Porta Furba e Appio Tuscolano.

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