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Lula resta dentro, il Brasile si dimostra meno clemente dell’Italia

Lula resta dentro, il Brasile si dimostra meno clemente dell’Italia
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L’Italia e il Brasile sono due paesi che hanno sempre avuto una simpatica e curiosa relazione reciproca, vuoi per il carattere caliente simile dei due popoli, vuoi per i puttanieri italiani che affollano le spiagge del nordeste, vuoi per certe affinità culturali, vuoi per la massiccia immigrazione italiana che a San Paolo e Rio si trovano persino le associazioni “Piemontesi nel Mondo” che allignano in tutto il pianeta. Ma c’è un altro punto in comune meno edificante (a parte i puttanieri): la corruzione. Quella brasiliana è più professionalmente coloniale, più massiccia e inarrestabile, solare e divertita. Sono fatti così, un trafficante può spararti tranquillamente in faccia col sorriso sulle labbra e dare poi due accalorate benedizioni al cadavere.

C’è però una differenza fondamentale. La galera è sempre galera per carità, anche se quelle brasiliane sono molto più simili a canili, ma mentre in Brasile ci si finisce dentro sul serio in Italia è tutt’altra faccenda.

Notizia recente la mancata scarcerazione di Lula, della quale apprendo anch’io dai giornali. Alla gente in giro, tutto sommato, che lui stia dentro o fuori importa relativamente, anche se certamente ci sono i sostenitori che lo vorrebbero fuori e gli accaniti che godono a saperlo dentro. I sostenitori di solito sono intellettuali di sinistra (così si considerano, la storia è lunga, ma tanto per capirci), mentre gli accaniti sono i capitalisti, diciamo così, tiepidamente di destra.

Il governo attuale, curiosamente formato da persone che dovrebbe aver scelto la sinistra, in realtà ha tutta una serie di atteggiamenti che si potrebbero più facilmente ascrivere a una compagine di destra, sempre che questa dicotomia abbia ancora senso.

Resta il fatto che Lula è dentro, e lo sono anche molti altri, incluso il palesemente corrotto (su questo nessuno ha dubbi) Cabral, ex-governatore dello Stato di Rio più volte condannato. In questo caso l’idillio di affinità elettive tra i nostri due paesi va a farsi, per l’appunto, benedire.

L’Italia si è dimostrata nel tempo molto più clemente e lassa nelle procedure. In particolare, nel paragone tra i due notissimi ex capi di governo, Lula e Berlusconi il parallelismo naufraga completamente. Lula ha la barba, Berlusconi no, Lula è di sinistra, Berlusconi no, Lula ha sostenitori intellettuali, Berlusconi no, Lula ha fatto comunque molte cose per i poveri del suo Paese, Berlusconi no, Berlusconi è rifatto, Lula no, Berlusconi ha un debole per le giovani ragazze, Lula no, Berlusconi si ripresenta alle elezioni, Lula no, Berlusconi è stato riabilitato dal tribunale di vigilanza, Lula no, Lula è in galera, Berlusconi no.

Buona giornata.

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