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Bari, forte temporale sulla città: allagata la tendopoli davanti al Palagiustizia. Bagnati fascicoli e pc per intercettazioni

Uno scenario ampiamente previsto: le tre tende montate nel piazzale di fronte al Palazzo, dichiarato inagibile, sono state allestite su un semplice sterrato. Ora l'area è impraticabile e l'attività giudiziaria si sta svolgendo all'ingresso del palazzo a rischio controllo, dove abitualmente vengono effettuati i controlli di sicurezza
Bari, forte temporale sulla città: allagata la tendopoli davanti al Palagiustizia. Bagnati fascicoli e pc per intercettazioni
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Non solo il caldo e le zanzare, ora anche i disagi causati dalla pioggia. La tendopoli allestita nel parcheggio del Palagiustizia di via Nazariantz a Bari, dichiarato inagibile perché a rischio crollo, è stata completamente allagata da un temporale che si è abbattuto venerdì mattina sulla città.

Una conseguenza prevedibile, dato che le tre tende montate nel piazzale di fronte alla struttura che ospitava gli uffici di pubblici ministeri e giudici sono state allestite su un semplice sterrato, reso impraticabile dal temporale estivo. Completamente allagati anche il terzo e quarto piano del Palagiustizia, dove si sono bagnati i fascicoli accatastati sul pavimento, gli impianti elettronici, i pc e i server della sala intercettazioni.

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Uno scenario ampiamente previsto, tanto che lo scorso 29 maggio c’era stato il sopralluogo del Genio militare per montare una diversa pavimentazione nelle tre tende della protezione civile, dove da 18 giorni si celebrano ogni giorno circa 200 udienze penali di rinvio, tutte ovviamente velocissime. L’area della tendopoli è del tutto impraticabile e l’attività giudiziaria si sta svolgendo all’ingresso del palazzo inagibile, nell’atrio dove abitualmente vengono effettuati i controlli di sicurezza.

Sull’emergenza di Bari era intervenuto anche il titolare della Giustizia Alfonso Bonafede, che aveva visitato la tendopoli in una delle sue prime uscite da ministro e si era detto contrario alla nomina di un commissario per gestire la situazione: “Sono contrario alla politica emergenziale che individua un soggetto plenipotenziario che poi prende in mano la situazione e fa tutto lui.  Ci sono io e intendo portare guidare la situazione personalmente”, aveva detto Bonafede. Dal canto suo, il procuratore Giuseppe Volpe aveva definito “squallida” la situazione, spiegando che il ministero della Giustizia “ha ricevuto informazioni ed inviti continui a rimediare ai problemi segnalati, da almeno quindici anni, se non più”.

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