Si sono svegliati con le sirene di allarme gli abitanti delle zone israeliane circostanti la Striscia di Gaza mentre entrava in funzione la batteria Iron Dome che ha intercettato la maggior parte dei 25 mortai sparati verso Israele. Ai raid di rappresaglia dei caccia israeliani gli islamisti dalla Striscia hanno risposto con nuovi lanci nel pomeriggio. Era dalla guerra del 2014 che non c’era un confronto militare simile.

Dopo mesi di silenzio – durante le Marce del Ritorno che hanno provocato oltre 100 morti e 3.700 feriti – i mortai degli islamisti che controllano la Striscia sono tornati in azione. Prima delle 8 del mattino uno sbarramento di 25 mortai è stato sparato dalla Striscia, poi nell’arco della mattina e del pomeriggio altri colpi sono partiti da Gaza. I missili non intercettati dalla batteria Iron Dome sono caduti in zone agricole, ma una scheggia ha centrato il giardino di una scuola a Sderot che dista solo 5 chilometri da Gaza. Per fortuna a quell’ora i cancelli erano ancora chiusi, l’asilo ha poi comunque aperto regolarmente per la mattinata.

Ma il continuo suonare delle sirene di allarme ha costretto decine di migliaia di abitanti anche ad Ashkelon, a Ofakim, a Ashdod, a passare la giornata nei rifugi anti-bomba. Nel pomeriggio un’altra ondata di mortai che ha provocato tre feriti israeliani. Decine i raid di risposta della Iaf. I caccia con la Stella di Davide, ha fatto sapere un portavoce militare, hanno colpito 35 obiettivi all’interno della Striscia. Dagli ospedali di Gaza ancora nessun report su feriti o vittime di di questi attacchi. Sul confine sono entrati in azione anche i carri armati Merkava-4 che hanno aperto il fuoco nel nord della Striscia.

L’escalation sembra animata dalla Jihad Islamica – il gruppo di Gaza più vicino all’Iran – che ha voluto reagire all’uccisione nella Striscia di tre suoi miliziani tra domenica e lunedì in un raid israeliano. “Dal nostro punto di vista, Hamas è comunque responsabile di ciò che accade nella Striscia, così come ha permesso la quiete, ora sta permettendo il lancio di missili e mortai, è infatti la Jihad Islamica che spara ma Hamas ad avere la responsabilità”, fa sapere l’Idf . Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha promesso di rispondere “con grande forza” ai lanci dei mortai da Gaza. Ha ribadito che “l’esercito israeliano si vendicherà con grande forza a questi attacchi”, annunciando che “chiunque cercherà di far male” a Israele “la pagherà cara”.

Nei raid aerei Israele ha messo fuori uso anche un tunnel palestinese nel sud della Striscia di Gaza. “Abbiamo neutralizzato presso Rafah un tunnel di tipo particolare”, ha spiegato un portavoce militare. “Era stato scavato (da Gaza) verso l’Egitto, sotto al confine, e poi penetrava in territorio israeliano”, era in fase di costruzione e non ancora operativo. “È il decimo tunnel militare palestinese neutralizzato negli ultimi mesi”, ha voluto precisare il portavoce.

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