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Torino, incidente sul lavoro: addetto alle pulizie muore schiacciato da balle di polietilene

La vittima si chiama Salah Sehmani, un operaio marocchino di 50 anni residente a Favria. "Ancora una volta dobbiamo denunciare l’ennesima vittima sul lavoro nella nostra regione dove, nel corso del 2017, i dati certificati dell’Inail segnalano che gli infortuni mortali sono aumentati del 2,5 per cento", ha denunciato la Filctem Cgil
Torino, incidente sul lavoro: addetto alle pulizie muore schiacciato da balle di polietilene
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Un addetto alle pulizie è morto schiacciato dalle balle di polietilene in un magazzino della Rg Polietilene di Salassa, in via Ex Internati. Ma non è la prima volta che accade: nella stessa azienda del Canavese un altro operaio era già stato vittima di un grave infortunio un anno e mezzo fa.

L’operaio deceduto si chiama Salah Sehmani ed è un marocchino di 50 anni residente a Favria. A dare l’allarme sono stati i colleghi, che lo hanno ritrovato esanime all’interno di un capannone della ditta. Per liberare il corpo dal peso delle balle di polietilene, ciascuna delle quali pesa 800 chili, è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. In corso gli accertamenti sulla dinamica dell’incidente da parte degli ispettori dell’Asl.

“Ancora una volta dobbiamo denunciare l’ennesima vittima sul lavoro nella nostra regione dove, nel corso del 2017, i dati certificati dell’Inail segnalano che gli infortuni mortali sono aumentati del 2,5 per cento“, ha commentato la Filctem Cgil Torino, che ha espresso vicinanza alla moglie e ai due figli di Sehmani. “In questi anni si sono fatti passi indietro“, ha denunciato il sindacato. “Alle leggi esistenti bisogna affiancare risorse adeguate per effettuare i necessari controlli, per rafforzare, dotare di mezzi e personale le strutture dello Stato che hanno il compito di vigilare sulla sicurezza del lavoro”.

Nel corso del 2018 i morti sul lavoro sono già 151, in aumento rispetto allo scorso anno. A inizio aprile hanno perso la vita a Treviglio due operai nell’esplosione di un serbatoio in un’azienda di mangimi. Stessa scena a Livorno, dove il 28 marzo scorso altri due operai sono morti a causa di una deflagrazione avvenuta nell’area di un deposito combustibili del porto industriale della città toscana. E sta ancora indagando per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose la Procura di Milano per la morte di Marco Santamaria, Arrigo Barbieri, Giuseppe Setzu e Giancarlo Barbieriavvenuta in un’azienda metalmeccanica a Milano il 16 gennaio 2018. Un incidente causato dalle esalazioni di azoto respirate dalle vittime durante una manutenzione in un forno interrato della società milanese Lamina.

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