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Roberto Fico: “Rinuncio all’indennità da presidente della Camera. Finita l’epoca dei privilegi. Voglio dare l’esempio”

"Dobbiamo tagliare i costi della politica e razionalizzare", ha detto il nuovo numero uno di Montecitorio al Tg1. "La lotta alla povertà è una priorità del nostro Paese" così come "dare sostegno a chi è in difficoltà", sono invece le parole usate per rispondere a chi gli ha chiesto se il reddito di cittadinanza sia ancora una priorità del programma M5s
Roberto Fico: “Rinuncio all’indennità da presidente della Camera. Finita l’epoca dei privilegi. Voglio dare l’esempio”
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Rinuncio totalmente alla mia indennità di funzione da presidente della Camera”. È l’annuncio fatto da Roberto Fico ai microfoni del Tg1. “L’epoca dei privilegi è finita, dobbiamo tagliare i costi della politica e razionalizzare i costi della Camera. Ed io voglio dare il buon esempio“, ha detto il neo presidente di Montecitorio, eletto il 24 marzo con i voti del Movimento 5 stelle e del centrodestra.

L’indennità di funzione per la seconda carica dello Stato ammonta a 4.223 euro netti al mese. Denaro, dunque, al quale Fico rinuncia: percepirà solo lo stipendio da parlamentare. Già quando venne eletto al vertice della commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai, l’esponente pentastellato aveva deciso di rinunciare all’indennità di funzione, che in quel caso ammontava a 26.712,00 euro l’anno. In più aveva rifiutato di utilizzare l’auto blu.”La lotta alla povertà è una priorità del nostro Paese” così come “dare sostegno a chi è in difficoltà”, sono invece le parole usate per rispondere a chi gli ha chiesto se il reddito di cittadinanza sia ancora una priorità del programma M5s.  

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Sul rebus governo, inveceil neopresidente della Camera dice di avere “grande fiducia nel nostro presidente della Repubblica, con cui ho avuto un colloquio molto cordiale e sono sicuro che Mattarella saprà trovare la soluzione giusta. Da presidente di tutti garantirà maggioranza e opposizione“. Le consultazioni cominceranno il 3 aprile: Fico e la neopresidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, saranno i primi a salire al Quirinale da Sergio Mattarella.

In giornata, invece, ha suscitato invece qualche polemica la decisione del neopresidente della Camera di recarsi a Montecitorio in autobus. Nel dettaglio, per raggiungere il suo posto di lavoro l’esponente pentastellato ha usato il treno Frecciarossa da Napoli a Roma, e poi l’autobus numero 85 dalla stazione Termini a via del Corso. “Se non ha cambiato abitudini e ha continuato a venire a Montecitorio con l’autobus, in questi 5 anni come ha fatto a spendere 15.180,60 euro di taxi e solo 314 di bus e Metro?”, scrive su twitter la deputata Pd Alessia Morani, riferendosi ai dati che sarebbero stati pubblicati su internet (in questo momento non rintracciabili nel dettaglio) dal sito maquantospendi.it. Secondo il Sole 24 Ore nel 2015 Fico avrebbe preso il bus solo 15 volte, per un totale di 22,50 euro rendicontati come spese di trasporto bus/metro. Il nuovo presidente della Camera, invece, per i taxi avrebbe speso 2.486,24 euro in dodici mesi. Adesso bisognerà capire se e come Fico riuscirà a rinunciare all’autoblu e alla scorta che la legge impone a chi ricopre una carica istituzionale.

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