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Brescia, petizione contro cacciatori in classe: “Ipocrisia. Miur intervenga”. Il sindaco: “Caccia è una passione locale”

Le lezioni di caccia promosse dal Consorzio armaioli italiani alla scuola primaria di Gardone Valtrompia ha scatenato gli animalisti ma non solo. E se a Gardone – assicura il sindaco Pierangelo Lancelotti – non ci sono state polemiche, in rete in molti si sono mossi firmando una raccolta firme che chiede al ministero dell’Istruzione e agli assessori regionali di non autorizzare incontri simili
Brescia, petizione contro cacciatori in classe: “Ipocrisia. Miur intervenga”. Il sindaco: “Caccia è una passione locale”
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È polemica sulle lezioni di caccia promosse dal Consorzio armaioli italiani alla scuola primaria di Gardone Valtrompia, in provincia di Brescia. La notizia dell’ingresso dei cacciatori in classe ha scatenato gli animalisti ma non solo. E se a Gardone – assicura il sindaco Pierangelo Lancelotti – non ci sono state polemiche, in rete in molti si sono mossi firmando una petizione online che chiede al ministero dell’Istruzione e agli assessori regionali di non autorizzare e promuovere incontri sul tema della caccia nelle nostre aule. Nel giro di poche ore la protesta nata sulla piattaforma change.org ha raccolto oltre settemila firmatari: “Qualsiasi alone di nobiltà possa venire assegnata a questa pratica, è solo un’iniziativa ipocrita. Gli interlocutori sono menti plasmabili e l’inganno è dietro l’angolo: bambini e ragazzi minorenni ai quali si raccontano fiabe dove i fucili non fanno male ma sono elementi culturali e consentono svago e divertimento”. La petizione si riferisce chiaramente al libro che i cacciatori stanno donando ai bambini di Gardone Valtrompia: “Il cacciatore in favola”, undici storie a cura di Luca Gottardi, Patrizia Filippi e Daniela Casagrande.

A difendere il progetto che ha avuto l’ok del consiglio d’istituto della scuola diretta da Paolo Taddei è il primo cittadino: “Non parlate di lezioni di caccia: state strumentalizzando quest’iniziativa. Il progetto proposto dal Consorzio armaioli è stato condiviso dagli insegnanti. Nelle nostre zone si parla di ambiente e lo vogliamo fare anche a scuola. Non neghiamo che la caccia comprende anche l’uso delle armi ma in classe non entra alcun fucile”.

Rispedita al mittente anche la critica sul racconto donato agli alunni: “La figura del cacciatore si trova anche in altre fiabe. In quel testo non si parla di animali abbattuti ma di tutto quello che succede prima dello sparo. L’iniziativa è nata per spiegare ai ragazzi perché esistono i cacciatori. Nelle nostre famiglie è una passione, una tradizione. Il 70% delle medaglie olimpiche le abbiamo vinte con i nostri fucili”. Lancelotti non se la prende con gli animalisti ma chiede rispetto: “La Lav prima di incriminare il progetto si dovrebbero documentare”.

Sulla vicenda interviene anche il Moige, movimento italiano genitori attraverso il suo direttore Antonio Affinita: “Per ogni iniziativa extracurriculare fatta nelle scuole è fondamentale il consenso dei genitori. Visto che un progetto di questo genere riguarda la sfera etica delle persone, non basta l’approvazione del consiglio d’istituto ma è essenziale che i genitori esprimano un parere nel rispetto delle dinamiche valoriali. Per alcuni andare a caccia rappresenta un’arte antica dell’uomo mentre per altri è ben diverso”. Affinita non boccia l’idea promossa dal Consorzio: “Non è da biasimare un’attività di questo genere ma serve il consenso informato delle famiglie che devono essere messe in grado di scegliere. Nessuno può dire se è giusta o meno un’attività come quella fatta a Gardone Valtrompia. La scuola deve educare al rispetto del pluralismo e delle diversità. Non devono accadere soprusi didattici”.

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