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Slovacchia, giornalista ucciso: via un ministro e due consiglieri del premier. Online l’articolo della sua inchiesta

Nell’articolo Jan Kuciak descriveva le attività della criminalità organizzata italiana in Slovacchia, e rivelava i contatti di persone dell’entourage del premier Robert Fico con figure presuntamente legate alla 'ndrangheta come denunciato dai suoi colleghi
Slovacchia, giornalista ucciso: via un ministro e due consiglieri del premier. Online l’articolo della sua inchiesta
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L’esecuzione in casa del giornalista investigativo Jan Kuciak e della fidanzata ha portato alle dimissioni il ministro della Cultura slovacco, Marek Madaric (Smer, democratici sociali), proprio nel giorno in cui è stato pubblicato online un articolo dell’inchiesta che il repoter non è riuscito a completare (qui il link all’articolo).

“Il ministero della Cultura è il dicastero più vicino ai media. Dopo quello che è successo, non riesco ad immaginare di rimanere in carica come ministro. La mia decisione è legata all’assassinio del giornalista”. L’opposizione al governo chiede anche le dimissioni del ministro dell’Interno Robert Kalinak (Smer) e del presidente della polizia Tibor Gaspar. Intanto anche l’assistente del premier Robert Fico, Maria Troskova, e il segretario del Consiglio di sicurezza, Viliam Jasan, si sono dimessi dalle loro cariche. I loro nomi erano finiti nell’inchiesta del reporter, pubblicata oggi da Aktuality.sk, per legami e affari con persone ritenute vicine alla criminalità organizzata calabrese. I due consigliere vicini al premier fanno un passo indietro fino alla fine delle indagini sull’omicidio di Kuciak. Troskova e Jasan hanno reagito agli attacchi di questi giorni: “Collegare i nostri nomi a un atto deprecabile (l’assassinio di Kuciak) come fanno alcuni media o politici è assurdo”, scrivono in una nota congiunta. “Di fronte alla strumentalizzazione dei nostri nomi, nella lotta politica contro il premier Robert Fico, abbiamo deciso di lasciare i nostri posti all’ufficio del governo fino alla conclusione delle indagini”, conclude il comunicato. Il premier  ieri durante una conferenza stampa ha offerto un milione di euro a chiunque abbia informazioni sull’omicidio. Il reporter è stato ucciso con un colpo al cuore, la fidanzata con uno alla testa. Subito dopo la notizia dell’omicidio anche dall’Europarlamento era arrivata la richiesta di una indagine approfondita.

Nell’articolo Kuciak – che aveva lavorato anche Irpi (il consorzio di girnalisti investigativi in Italia) – descriveva le attività della criminalità organizzata italiana in Slovacchia, e rivelava i contatti di persone dell’entourage del premier Robert Fico con figure presuntamente legate alla ‘ndrangheta come denunciato dai suoi colleghi. Il reporter, 27 anni, si era occupato delle attività di quattro famiglie che in Slovacchia svolgono attività imprenditoriali soprattutto nell’agricoltura, nel fotovoltaico, nel biogas e nell’immobiliare. Secondo Kuciak, si tratta di gruppi che hanno in Slovacchia decine di società e grazie a frodi varie e manipolazioni sfruttano milioni di euro dai fondi europei. “Hanno cominciato a svolgere attività imprenditoriali qui e sfruttare i fondi europei, ma soprattutto a costruire rapporti con importanti persone degli ambienti politici, fino all’ufficio del governo della Repubblica slovacca”, ha scritto Kuciak. Il giornalista parla di legami d’affari di Maria Troskova, l’assistente di Fico, e di Vilem Jasan, ex deputato dello Smer, partito del premier e attuale segretario del Consiglio di sicurezza con un imprenditore italiano di una delle quattro famiglie citate. “Vuol dire che due soggetti dell’entourage della persona arrivata in Slovacchia, denunciato in un caso di mafia in Italia, sono ogni giorno in contatto con il premier: le ha scelte Robert Fico in persona”, ha scritto Kuciak. Aktuality. sk, nella nota allegata all’articolo di Kuciak, ha scritto che per tracciare le attività della mafia in Slovacchia il sito aveva collaborato con il Centro ceco per il giornalismo investigativo, con l’organizzazione giornalistica italiana Irpi e l’organizzazione internazionale Occrp, che si dedica alla criminalità organizzata e della corruzione.

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