Il figlio di Massimo Ursino, l’esponente di Forza nuova aggredito la scorsa settimana a Palermo, frequenta i centri sociali e partecipa alle manifestazioni dei gruppi studenteschi di sinistra. A sostenerlo è il centro sociale Anomalia in una nota stampa in cui racconta della “frequentazione dello spazio e dei suoi militanti da parte di Erik Ursino”, primogenito di Massimo dopo che sui social è cominciato un dibattito sull’identità del giovane che si vede accanto a Carlo Mancuso ad una iniziativa al centro sociale e poi fra i partecipanti ad un corteo studentesco cittadino.

“Le foto lo ritraggono prima in posa accanto a Carlo Mancuso ad una iniziativa al centro sociale e poi fra i partecipanti ad un corteo studentesco cittadino”, c’è scritto in un comunicato stampa diffuso dal centro sociale Anomalia con allegate le tre immagini.  Mancuso è uno degli indagati per l’aggressione al padre: fermato nei giorni scorsi è stato scarcerato dal gip. La procura lo aveva accusato di tentato omicidio ma il giudice ha riqualificato il reato in lesioni gravissime.

Il primogenito dell’uomo che Mancuso è accusato di avere aggredito, dunque, frequenta lo stesso centro sociale dei presunti picchiatori del padre.  “Lo abbiamo accettato e accolto fra noi nonostante sapessimo chi fosse suo padre semplicemente perché pensiamo che ognuno sia responsabile delle proprie azioni – dicono dal centro Anomalia – Ciò che è unicamente importante è la condivisione delle idee. Se vuole essere dei nostri è, e continuerà ad essere, ben accetto”.

Il diretto interessato, però, smentisce: “Per fare chiarezza, non ho mai militato in nessun centro sociale né ho mai frequentato questo luogo politico sedicente pacifista. Non mi occupo di politica bensì di musica e anni addietro ho colto la possibilità, per due volte, di esibirmi anche nei loro centri”, ha detto Ursino junior.  “Le foto utilizzate – continua – mi ritraggono in piazza durante una manifestazione studentesca apolitica, risalente ai miei primi anni di liceo, e un’altra all’interno del centro sociale durante uno degli eventi sopra citati con i membri del mio gruppo musicale e gli organizzatori dell’evento. Detto questo, non sono mai stato schierato politicamente e ciò conferma che la militanza tanto acclamata da Anomalia non è altro che il tentativo disonorevole (anche questo), di tirarmi in mezzo a una questione che non può che vedere un figlio accanto al padre, così come gli sono stato vicino in ospedale e durante la conferenza stampa a piazza Crispi”.

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