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Sardegna, la balena di Platamona ancora sulla spiaggia da novembre. La burocrazia non ha permesso di spostarla

La carcasse resta sul litorale del golfo dell’Asinara nonostante i diciotto enti coinvolti, le consulenze, le conferenze dei servizi e lo stanziamento straordinario di 35mila euro disposto dalla regione. Ora il sindaco di Sorso promette: "Soluzione a gennaio". L'idea è quella di sfruttare il cetaceo morto come attrazione turistica
Sardegna, la balena di Platamona ancora sulla spiaggia da novembre. La burocrazia non ha permesso di spostarla
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La carcassa è lì da più di quaranta giorni. Nonostante i diciotto enti coinvolti, gli esperti a cui sono state chieste consulenze e lo stanziamento straordinario di 35mila euro disposto dalla regione. La balena di Platamona, un mammifero di 17 metri e oltre sette tonnellate, spiaggiata tra il quinto e il sesto pettine del litorale del golfo dell’Asinara ai primi di novembre, non ha ancora una sepoltura. Anzi, ancora non è stabilito quale debba essere la sua fine. Colpa della burocrazia.

Dopo settimane di dibattito, tra disposizioni dirigenziali, reperimento di fondi e conferenze di servizi, nelle ultime 24 ore il caso di Moby Dick, come è stata ribattezzata la  balenottera bianca, è arrivato alla ribalta nazionale. Esasperato dalle lungaggini, il sindaco Giuseppe Morghen ora prova ad accelerare i tempi. “Entro gennaio pensiamo di chiudere le procedure necessarie e indispensabili per poter spostare la balena da lì”, dice. “Subito dopo l’Epifania ci sarà una nuova conferenza di servizi, per quella data avremo anche il responso del geologo e dell’archeologo che sono stati incaricati di verificare l’idoneità di alcune aree individuate come possibile cimitero per i resti del mammifero”.

“L’Università di Padova si occuperà di sezionare l’animale in maniera tale che lo scheletro possa essere recuperato”, spiega ancora all’agenzia Ansa il sindaco di Sorso. L’idea è quella di sfruttarlo come attrazione turistica. “Vogliamo recuperare lo scheletro, come già avviene in diverse parti del mondo – conferma Morghen – tra l’altro il fatto che questo succeda proprio qui, in questo territorio, all’interno del Santuario dei cetacei e dell’Area marina protetta, può essere simbolico e significativo”. Anche su questo deciderà la conferenza dei servizi. “Sarà necessario utilizzare prodotti che facilitino la decomposizione entro 24 mesi – conclude il sindaco – perciò se i terreni individuati non dovessero essere ritenuti idonei, sarà presa in considerazione anche l’ipotesi del Parco dell’Asinara”. Allora, forse, dopo due mesi, diverse conferenze dei servizi, consulenti, enti coinvolti e finanziamenti pubblici, Moby Dick troverà pace.

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