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‘Due sotto il burqa’, la cultura a volte vince sul fanatismo religioso

‘Due sotto il burqa’, la cultura a volte vince sul fanatismo religioso
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La commedia etnica dell’iraniana Sou Abadi, Cherchez la Femme!, in uscita in Italia il 6 dicembre grazie a I wonder pictures con il titolo italiano di Due sotto il burqa, non vuole parlare in senso stretto di integralismo e di religione,  ma raccontare la storia d’amore tra Armand, francese di origini iraniane (interpretato da Félix Moati), e Leila di famiglia mussulmana (Camélia Jordana), due studenti di scienze politiche pronti per partire per uno stage all’Onu negli Stati Uniti. Una storia d’amore che si intreccia con l’amore tradizionale mussulmano in un singolare triangolo amoroso capace di far esplodere le fondamenta dell’estremismo religioso.

Persino un classico come Shakespeare viene confuso per una massima del Corano, quando Armand ne cita un verso sotto le vesti di Shéhérazade, fanciulla che fa perdere la testa al fratello radicalista islamico Mahmoud (William Lebghil). Come dire che la cultura a volte vince sulla religione oppure è più duratura e credibile, mentre il fanatismo rende ciechi e incapaci di vedere e scoprire la vera realtà.

La verità infatti non spunta negli occhi di Mahmoud che accecato dall’amore per Sherazade diventa persino una sorta di Jack Torrance di Shining, quando prende a colpi d’accetta la porta della camera della sorella. Forse l’unica scena esplicitamente violenta di una storia, che per lo più gioca con il travestimento, ma pone anche un parallelismo tra politica e religione, tra la lotta per la libertà e i suoi ideali. Una società, sembra suggerirci la regista, che ha rinnegato la propria storia e i propri principi fatica a farsi spazio tra le altre comunità.

Per scegliere gli attori, la regista ha ricevuto una serie di No, proprio per la miscredenza dei personaggi principali, ma grazie a questo è riuscita a delineare un inedito punto di vista sull’estremismo religioso, tanto da dichiarare pubblicamente che la maggior parte di loro diventa integralista o carente d’affetto. Ma tra Charlie Hebdo e Mahmoud sicuramente è preferibile quest’ultimo. Cherchez la Femme!

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