Pretattica o vere sorprese da una parte, solide certezze dall’altra. Juventus-Inter torna a essere il Derby d’Italia per davvero: non solo tradizione, ma partita dal peso specifico importante per la classifica. Ed ecco rispuntare punzecchiature e tensione. Allegri gioca a nascondino, Spalletti fa capire di non temere l’appuntamento ma senza spavalderia. Perché al San Paolo, appena 8 giorni fa, nella vittoria contro il Napoli i bianconeri hanno dimostrato di aver ritrovato la capacità di ‘incartare’ le avversarie e colpire con l’istinto killer dei giorni migliori. Il faccia a faccia dell’Allianz Stadium sarà il banco di prova più duro per l’Inter, prima e ancora imbattuta. Se non bastasse, anche in netta crescita sotto il profilo della qualità, capace di esprimere bel gioco senza perdere lucidità e compattezza in fase difensiva.

Fino al fischio d’inizio, la classifica dice 39 punti a 37: nerazzurri davanti e Juventus pronta al sorpasso sfruttando il campo di casa dove la tradizione dice che per l’Inter è sempre difficile far punti. Appena 11 vittorie e 15 pareggi su 84 precedenti a Torino. L’ultimo successo è del 2013 con firme di Diego Milito e Rodrigo Palacio. Oggi l’Inter torna ad affidarsi a un altro argentino, Mauro Icardi, uno che vede rosso quando ha di fronte i bianconeri e che quest’anno ha già messo a segno 16 gol in 15 partite di campionato.
Sarà lui il perno della formazione progettata Spalletti, senza novità o sorprese. Davanti ad Handanovic torna Miranda, assente contro il Chievo, in coppia con Skriniar. Sulle fasce confermati D’Ambrosio e Santon, attesi dall’esame di rinascita dopo i segnali positivi delle scorse settimane. Il centrocampo a 3 è quello di sempre: Borja Valero perno centrale con Gagliardini e Vecino ai lati per spingere sulle fasce Candreva e Perisic, pronti a mettersi in proprio o ad innescare Icardi. L’azzurro ha dimostrato una forma fisica invidiabile nelle scorse settimane, mentre il croato sarà il pendolo in fase di copertura visto che dal suo lato agirà Cuadrado.

Il piano di Allegri, costretto a rinunciare a Buffon, prevede un 4-3-3 con rinuncia a Paulo Dybala. Salvo che il tecnico toscano non abbia deciso di accendere una cortina fumogena per poi prendere alla sprovvista Spalletti, la sua Juventus farà a meno del talento argentino e schiererà Higuain come unica punta supportata dal colombiano e da Mario Mandzukic. Alle loro spalle Pjanic e Matuidi saranno affiancati da Marchisio per formare un centrocampo muscolare come quello dei nerazzurri. Nessuna sorpresa davanti a Szczesny: l’argine contro la furia di Perisic e lo strapotere contingente di Icardi saranno Benatia e Chiellini con il supporto di Asamoah e De Sciglio. Raggiungere la missione vorrebbe dire tamponare il momento dell’Inter o ‘normalizzarla’ e superarla in caso di vittoria. Se i nerazzurri dovessero uscire dall’Allianz Arena con il bottino pieno, lo farebbero gettando la maschera: abbozzo di fuga e zero sconfitte in campionato dopo aver affrontato Roma, Napoli e Juventus negli scontri diretti, oltretutto tutti giocati in trasferta, vorrebbero dire che per lo scudetto c’è anche la banda Spalletti.

Le formazioni (fischio d’inizio ore 20.45)

Juventus: Szczesny; De Sciglio, Benatia, Chiellini, Asamoah; Marchisio, Pjanic, Matuidi; Cuadrado, Manduzkic; Higuain. All. Allegri
Inter: Handanovic; D’Ambrosio, Skriniar, Miranda, Santon; Vecino, Valero, Gagliardini; Candreva, Perisic, Icardi. All. Spalletti

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