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Usa, immigrato messicano assolto dall’accusa di omicidio. Trump: “Un verdetto scandaloso”

La giuria di San Francisco ha assolto Jose Ines Garcia Zarate, 45 anni. Nel luglio del 2015 sparò e uccise Kathryn Steinle, 32 anni. Il presidente americano aveva cavalcato il suo episodio durante la campagna elettorale per portare avanti la causa contro l'immigrazione clandestina
Usa, immigrato messicano assolto dall’accusa di omicidio. Trump: “Un verdetto scandaloso”
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Un immigrato messicano è stato assolto dall’accusa di omicidio e la sentenza ha fatto infuriare il presidente Donald Trump. “Un verdetto scandaloso, nessuno stupore se la gente del nostro Paese è così arrabbiata per l’immigrazione illegale“. Durante la sua campagna elettorale, Trump aveva cavalcato l’episodio dell’omicidio come simbolo contro l’immigrazione clandestina. L’omicidio risale a luglio del 2015: una donna, Kathryn Steinle, 32 anni, era stata uccisa da una pallottola mentre camminava su un molo di San Francisco, California. A sparare il colpo era stato Jose Ines Garcia Zarate, 45 anni, senzatetto con precedenti. Zarate era stato scarcerato soltanto pochi mesi prima della tragedia, e la morte della donna aveva scatenato un aspro dibattito in America.

Le autorità federali avevano richiesto un prolungamento della detenzione per poterlo espatriare di nuovo, visto che il messicano era già stato espulso dagli Stati Uniti per cinque volte. La giuria di San Francisco lo ha assolto dell’accusa di omicidio e giudicato colpevole soltanto per il possesso dell’arma. I giudici, infatti, hanno stabilito che l’uomo sparò per errore. Adesso, Zarate rischia da 16 mesi a 3 anni. Thomas Homan, vice direttore del dipartimento per l’immigrazione, ha fatto sapere che l’uomo sarà espulso dal Paese.

“Siamo scioccati e amareggiati, è stata resa giustizia, ma non è stata servita” ha commentato il padre della vittima. E la decisione ha scatenato ulteriori polemiche nel mondo della destra americana. Jeff Sessions, procuratore generale degli Stati Uniti, si è espresso molto duramente contro la città californiana, una delle oltre 200 città santuario americane che proteggono gli immigrati irregolari, rifiutando di comunicare la loro presenza alle autorità d’immigrazione: “La decisione di San Francisco di proteggere i criminali stranieri ha portato alla evitabile e straziante morte di Kate Steinle – ha detto Sessions -. Invito i leader delle comunità della nazione a riflettere sull’esito di questo caso e di considerare attentamente il danno che stanno facendo ai loro cittadini rifiutando di cooperare con le forze dell’ordine federali”.

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