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Un buco nero svela il destino della nostra Via Lattea: collisione con Andromeda

Questo lontanissimo futuro è suggerito dalle ricerche condotte dall’astrofisico Francesco Tombesi, vincitore del premio Aspen 2017 per la collaborazione e la ricerca scientifica tra Italia e Stati Uniti
Un buco nero svela il destino della nostra Via Lattea: collisione con Andromeda
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Mancano miliardi di anni prima che questo accada, ma un buco nero oggi ci svela quale sarà il tragico destino della nostra Via Lattea: una collisione cosmica violenta simile a quella che ha lasciato la sua eco nelle prime onde gravitazionali mai scoperte: il buco nero che si trova al centro della galassia a cui appartiene il Sistema solare potrebbe finire per urtare alla fine per fondersi con quello che si trova al centro della galassia più vicina, Andromeda. Questo lontanissimo futuro è suggerito dalle ricerche condotte dall’astrofisico Francesco Tombesi, vincitore del premio Aspen 2017 per la collaborazione e la ricerca scientifica tra Italia e Stati Uniti. “Ogni volta che avviene la fusione di due buchi neri sappiamo che questi si portano dietro tutte le loro galassie e che probabilmente potrà accadere così anche per il buco nero che si trova al centro della Via Lattea”, ha detto all’Ansa a margine della cerimonia di premiazione la scorsa settimana.

La sua ricerca sui buchi neri che nel 2015 ha conquistato la copertina della rivista Nature ha aperto la strada alla possibilità di capire come i buchi neri contribuiscano a formare nuove stelle e quindi a rinnovare le galassie. Dopo quella pubblicazione, ha aggiunto, “i nostri risultati sono stati confermati da molti altri gruppi in tutto il mondo e adesso si stanno osservando altre galassie. Sappiamo inoltre – ha detto ancora – che i buchi neri sono un laboratorio per studiare le leggi fisiche in condizioni estreme. Studiandoli potremmo scoprire nuove leggi fisiche”. Un altro obiettivo è ricostruire l’evoluzione di galassie e buchi neri dopo il Big Bang e capire se sono andati di pari passo, in una sorta di simbiosi cosmica.

L’articolo su Nature

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