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Uragano Ophelia, oltre 30 vittime tra Portogallo, Spagna e Irlanda. I venti alimentano centinaia di incendi

In Portogallo e Galizia i decessi sono stati causati dai roghi che, complici le alte temperature e la siccità, vengono alimentati dal tifone. In Irlanda, invece, due persone sono rimaste uccise dai forti venti che hanno abbattuto parecchi alberi. Nelle prossime ore Ophelia arriverà in Galles
Uragano Ophelia, oltre 30 vittime tra Portogallo, Spagna e Irlanda. I venti alimentano centinaia di incendi
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L’uragano Ophelia si sta abbattendo sull’Europa occidentale. La conta delle vittime va oltre la trentina, tra Spagna, Portogallo e Irlanda. Il tifone è per il momento classificato come categoria 1, la più debole. Nelle prossime ore la tempesta è attesa in Galles, dove per precauzione sono state chiuse le scuole.

In Spagna e Portogallo i morti sono stati causati dagli incendi, alimentati, oltre che dalle alte temperature e dalla siccità, anche dai fortissimi venti fino a 130 chilometri orari che Ophelia sta facendo registrare. Il conto è particolarmente grave in Portogallo, dove si contano per il momento 32 vittime. Solo a giugno un altro incendio nella foresta di Pedrogao Grande aveva provocato la morte di 64 persone. Ieri nel Paese erano attivi più di 500 incendi, il numero più alto degli ultimi dieci anni, mentre oggi sono scesi a un centinaio. A breve è previsto l’arrivo della pioggia, che dovrebbe alleggerire il lavoro dei vigili del fuoco.

In Spagna per ora le vittime sono tre. La regione maggiormente colpita è la Galizia, nel nord del Paese, dove sono attivi più di cinquanta roghi, di cui 17 minacciano centri abitati. La situazione più preoccupante è a Vigo, la città più popolosa della regione. Le autorità hanno chiesto agli abitanti delle zone assediate dal fuoco di abbandonare le proprie case e convergere verso il centro della città. Evacuata anche la residenza studentesca dell’Università di Vigo e una fabbrica della casa automobilistica Citroen. Il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy, originario proprio della Galizia, ha espresso le sue condoglianze su Twitter, ringraziando “tutti coloro che lavorano per spegnere le fiamme e aiutare la popolazione”, e ha detto che si sta recando nella regione. Secondo i media spagnoli, due delle vittime registrate in Galizia sono morte in un furgone mentre stavano cercando di scappare, mentre la terza è deceduta mentre cercava di spegnere l’incendio che aveva circondato casa sua.

Sono state registrate due vittime anche in Irlanda, entrambe nel sud del Paese. La prima è una signora anziana, uccisa dalla caduta di un albero mentre si trovava a bordo della propria auto nei pressi di Aglish, mentre la seconda è un uomo di 30 anni che ha perso la vita a Cahir mentre tentava con una motosega di tagliare una pianta abbattuta dai forti venti. Più di 360mila abitazioni sono rimaste senza luce nel Paese. Le autorità hanno ordinato la chiusura delle scuole e invitato i cittadini a rimanere in casa. Circa 130 voli in partenza dall’aeroporto di Dublino sono stati cancellati.

“Ophelia è stato un’anomalia, di solito gli uragani seguono un altro precorso – ha detto Federico Fierli, climatologo del Consiglio nazionale delle Ricerche, a Radio Vaticana – Ma l’aumento degli uragani atlantici e tropicali e l’aumento della loro intensità sono impattati dal cambiamento climatico“. “Gli uragani tropicali nel Mediterraneo sono un’ipotesi abbastanza lontana – continua Fierli – però sicuramente il bacino del Mediterraneo è una regione esposta a quello che è il rischio accentuato del cambiamento climatico”.

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