Sono poco più di 300 gli emendamenti depositati alla Camera per la riforma della legge elettorale Rosatellum bis. Tra questi c’è anche la proposta M5s che chiede, “a pena di inammissibilità della lista”, che non sia possibile indicare “quale capo della forza politica ai fini della presente dichiarazione chi in base alle leggi vigenti al momento del deposito del programma elettorale non possa essere candidato e non possa comunque ricoprire la carica di deputato”. L’emendamento – a firma dei grillini Toninelli, Cecconi, Dadone, Cozzolino, D’Ambrosio e Dieni – se approvato non consentirebbe quindi a Silvio Berlusconi (in questo momento incandidabile a causa della legge Severino) di presentarsi come ‘capo’ di Forza Italia alle prossime elezioni. Una proposta che ha scatenato le polemiche degli azzurri: “Stalinisti”, ha dichiarato la responsabile comunicazione di Fi Deborah Bergamini. “Ridicoli”, ha ribattuto il capogruppo alla Camera Renato Brunetta. A rispondere è stato il deputato M5s Danilo Toninelli su Twitter: “Vietare di fare premier ai condannati non è anti Berlusconi ma è solo pro legalità. Chi dice di no lo dovrà spiegare a italiani!”.

Numero limitato di emendamenti, Mazziotti: “Condizioni per lavorare bene”
“E’ un numero ragionevole”, ha dichiarato il presidente della commissione Affari costituzionali Andrea Mazziotti. “Ci sono tutte le condizioni per lavorare bene da martedì” quando inizieranno i voti in commissione. Mazziotti ha sottolineato il “clima diverso rispetto all’inizio dell’iter sul tedeschellum quando vennero presentati circa 780 emendamenti”. Diversa la visione dei 5 stelle che invece parlano di “attacco alla volontà popolare“. Anche le forze che hanno votato contro l’adozione del testo in commissione, hanno presentato infatti pochi emendamenti: 39 da M5s, 28 Mdp, 21 Sinistra Italiana e 26 Fdi. “Da parte nostra non c’è alcun intento ostruzionistico e il numero degli emendamenti lo dimostra. Vogliamo poter discutere”, ha detto Alfredo D’Attorre di Mdp. Quanto al Pd, ieri sera il capogruppo dem Ettore Rosato spiegava che le proposte di modifiche presentate (sono 31) sono tutte “tecniche, aggiustamenti e correzioni. Nulla che incida sull’impianto della legge”. I dem si preparano a fronteggiare le accuse di incostituzionalità mosse da Mdp e M5s. “Abbiamo sottoposto il testo a diversi costituzionalisti -ha fatto sapere Rosato- e non ci sono rischi di incostituzionalità”.

M5s: “Attentato alla volontà popolare”
Chi protesta per il Rosatellum bis sono i grillini che, come già annunciato nei giorni scorsi, hanno messo al primo posto dell’agenda la battaglia contro la legge elettorale. “I partiti”, ha dichiarato Luigi Di Maio in un video pubblicato su Facebook, “hanno deciso di portare in Aula il prossimo 10 ottobre la nuova legge elettorale, quella che hanno chiamato Rosatellum bis” che “non garantisce né governabilità né rappresentatività. L’unica cosa che garantisce è togliere di mezzo il M5S. Non a caso sono tutti d’accordo, Forza Italia, Pd, Alfano e Salvini. Salvini sta votando una legge che porterà di nuovo al governo Alfano, Renzi e Berlusconi. Ma tanto basta che gli assicurino la poltrona e se ne sta zitto”. Il video di Di Maio è intitolato appunto “Attentato alla volontà popolare”. In questi giorni qui si sta decidendo il futuro del Paese e anche del MoVimento 5 stelle, sostiene Di Maio ricordando che “per la legge che interessa ai loro comodi, hanno subito trovato lo spazio nel calendario. Per la legge che abolisce i vitalizi invece lo spazio non lo hanno trovato”.

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