Usain Bolt e Mo Farah, le stelle più luccicanti del mondiale di atletica di Londra, avevano già scelto di abbandonare la pista dopo questa edizione. Nessuno dei due avrebbe pensato di farlo da stella cadente, nei dintorni della notte di San Lorenzo dove le stelle cadono per davvero. Scherzi a parte, Bolt e Farah si sono consegnati alla leggenda la sera del 12 agosto, dello sprint il jamaicano, e dei 5000 e 10000 il britannico che si concederà un prolungamento di carriera nella maratona.

Usain Bolt è caduto più pesantemente di Farah, è caduto proprio sulla pista, dopo quella danza sgraziata dovuta all’infortunio nella finale della 4×100. La medaglia di bronzo dei cento è servita solo a ritoccare il record di medaglie mondiali (14), ma aveva già proiettato verso il basso la parabola del colosso dello sprint. Era apparso più stanco e, paradossalmente, più giocherellone del solito. Aveva già staccato la spina Usain Bolt che dominava da anni e che anche da sconfitto è riuscito, cadendo, a oscurare la medaglia d’oro della staffetta inglese, per di più a Londra.

Ujah, Gemili, Talbot e Mitchell-Blake sono i campioni del mondo, ma tutti ricorderanno la smorfia di Bolt che, zoppicando, crolla a terra. Una leggenda che chiude così fa quasi rabbia, sicuramente tristezza se si pensa che ha solo 31 anni e, per esempio Gatlin che lo ha battuto (di poco) nei 100 ne ha 35. Lo vedremo ancora dopo un anno sabbatico? Chissà.

Chi rivedremo di certo, ma fuori dalla pista, è Moh Farah, la seconda stella “cadente” dei mondiali di Londra. Vincere “solo” l’oro e l’argento per un dominatore è mostrare una crepa, una ferita sulla quale gli avversari possono avventarsi e infierire. A 34 anni si può abdicare così, da quasi imbattuto, da quasi invincibile come è umanamente preferibile. Si entra nel cuore degli appassionati quando si mostra anche la debolezza.

Bolt sostenuto dai suoi compagni e Farah abbracciato dalla sua grande famiglia sono immagini che ci conviene conservare a lungo. Perché è vero che le stelle cadenti si possono ammirare ogni estate, ma loro sono stati altro e si avvistano solo di rado, sono comete.

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