La vendetta della Corea del Nord contro gli Stati Uniti sarà “mille volte più grande” delle dure sanzioni Onu. È l’ennesima minaccia di Pyongyang, contenuta in un comunicato ufficiale diffuso dalla Korean Central News Agency. Una nota che definisce le ultime disposizioni Onu come il frutto di un “odioso complotto degli Usa per isolare e soffocare” la Corea del Nord. Secondo il ministro degli Esteri Ri Yong Ho il regime è pronto a “dare agli Stati Uniti una severa lezione con la sua forza nucleare strategica”.

Una minaccia quella di Pyongyang che è rivolta solo alla Casa Bianca. Secondo il ministro, infatti, Kim Jong-Un non vuole usare le proprie armi nucleari contro alcun Paese “eccetto gli Usa”, a meno che qualcun altro non si unisca all’iniziativa americana, perché la responsabilità della crisi nella penisola coreana è soltanto di Washington. “Siamo pronti a rispondere con azioni molto più forti affinché gli Usa paghino a caro prezzo il loro violento crimine contro il nostro paese e il nostro popolo”, è il monito di Ri Yong Ho. 

Dichiarazioni che appaiono come una replica alle parole pronunciate due giorni fa dal consigliere per sicurezza nazionale americana, Herbert Raymond McMaster, in un’intervista alla MsNbc: “Gli Stati Uniti sono pronti a tutte le opzioni per porre fine alle minacce di un attacco nucleare – aveva spiegato il generale – compresa una guerra preventiva contro la Corea del Nord”. E proprio su proposta degli Stati Uniti il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato sabato una risoluzione che punta a privare Pyongyang di circa un miliardo di dollari annuali di introiti dall’export. Il documento, votato all’unanimità e dunque anche dalla Cina, ha messo in atto il divieto di esportazioni di carbone, ferro, piombo e prodotti ittici e vieta anche ai membri delle Nazioni Unite di creare joint venture con entità o individui nordcoreani o aumentare il numero di lavoratori coreani impegnati in progetti all’interno di ogni Stato membro.

La risoluzione, proposta dagli Stati Uniti, ha l’obiettivo di costringere la Corea del Nord a negoziare il suo programma nucleare e balistico, dopo il test compiuto su un missile intercontinentale il 4 luglio scorso. Per il momento, però, la Corea non cede di un millimetro, almeno dal punto di vista delle dichiarazioni pubbliche. L’ultima nota diffusa da Pyongyang, infatti, sottolinea come il regime intenda insistere con il suo programma nucleare: “Se i nemici credono che la Corea del Nord possa essere frenata dalle sanzioni, non è altro che un’illusione. Fintanto che gli Stati Uniti continueranno con la loro politica ostile e il ricatto nucleare, non sposteremo un piede dal nostro cammino verso il rafforzamento della nostra forza nucleare“.

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