Angela Merkel rinuncia all’obiettivo di mettere su strada un milione di auto elettriche in Germania entro il 2020. Un annuncio che arriva quasi in perfetta sincronia con quel “i moderni motori a gasolio sono una parte della soluzione al problema delle emissioni inquinanti”, pronunciato recentemente dal numero uno della Volkswagen, Matthias Müller.

Nel corso di una seduta del suo gruppo parlamentare la cancelliera lo ha detto senza peli sulla lingua: “Per quel che vedo oggi, non raggiungeremo l’obiettivo“. E, in effetti, i numeri non sembrano smentirla: nonostante gli incentivi riservati a chi acquista una EV, le auto elettriche in circolazione in Germania sono meno di 100 mila.

Naturalmente le affermazioni della Merkel hanno acceso prevedibili polemiche, a cominciare da quella della ministra dell’Economia socialdemocratica Brigitte Zypries: “Non si può semplicemente rinunciare, occorre riflettere su come la Germania possa diventare un mercato di riferimento“.

Molto critici pure i Verdi, secondo i quali l’ampliamento delle infrastrutture necessarie è stato “trascurato” e la gestione delle premialità – fino a 4000 euro di vantaggio per gli acquirenti delle EV – sarebbe stata “miserabile”. Anche se, a dire il vero, già nel 2011 la maggioranza degli analisti aveva indicato il suddetto traguardo come inarrivabile.

A frenare l’espansione delle elettriche in Germania sembrano essere sempre i “soliti” motivi: prezzo di acquisto elevato, autonomia limitata e infrastruttura di ricarica poco diffusa; anche se quest’ultima rispetto a quella italiana è ben più sviluppata, con 7.400 colonnine già attive e massicci investimenti di diffusione della rete già a calendario.

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