La “nuova” Mercedes fa paura. A Barcellona le frecce d’argento avevano portato i primi veri aggiornamenti stagionali, dando un’impressione di forza già in qualifica. E le novità si sono viste tutte anche in gara: non è bastato un grandissimo Sebastian Vettel, una super partenza, un sorpasso da applausi su Bottas e un testa a testa da brividi in uscita dai box con l’avversario. Il Gp di Spagna è di Lewis Hamilton, e della potenza Mercedes che lancia un messaggio preciso al mondiale. Avevamo scherzato: la vera corsa al titolo comincia ora, e i favoriti sono loro.

A prescindere dal risultato, che non ha sorriso alla Ferrari, e dai suoi significati, il gran premio di Spagna è stata sicuramente la gara più interessante della stagione. Di più: il duello tra i due contendenti, con Vettel in uscita dal pit-stop e capace di lasciarsi dietro l’accorrente Hamilton, è stato un momento memorabile per la non irresistibile Formula 1 degli ultimi tempi. Peccato solo che non sia servito alla Ferrari per conquistare un successo che vale doppio, per quello che si è visto in pista. Così come non è servito neanche l’ottimo spunto al via di Vettel, bravissimo a bruciare Hamilton alla prima curva in una partenza caotica. Dietro di loro, infatti, si autoeliminavano Raikkonen e Verstappen, a causa di un tentativo di sorpasso al limite della Red Bull, evidentemente non andato a buon fine. Difficile dare colpe all’olandese, visto che l’incidente stavolta è il frutto di una doppia carambola, un piccolo contatto tra Raikkonen e Bottas, che cambia la linea della Ferrari e porta all’urto con la Red Bull che aveva preso la traiettoria esterna in maniera rischiosa ma abbastanza pulita. Infatti i giudici scelgono di non sanzionare nessuno. Certo è che quando succede qualcosa alla partenza, lui c’è quasi sempre di mezzo.

Con due protagonisti importanti in meno, e con Bottas che pure darà forfait a metà gara tradito dal suo motore, il Gp di Spagna diventa un testa a testa fra i due numeri uno, senza avversari e neppure comprimari: il terzo, Ricciardo su Red Bull, alla fine arriverà a quasi un minuto di distanza. Il sorpasso alla prima curva è il presupposto per annullare il vantaggio della pole position e far vacillare le certezze Mercedes. Infatti gli avversari vanno un po’ in affanno. Provano a tentare il sorpasso ai box, ma si fanno bruciare sul tempo dalla Ferrari che anticipa la sosta di Vettel e permette al tedesco di ritornare in pista con margine sufficiente a tenere la testa. Non riesce nemmeno la manovra di tenere fuori Bottas oltre ogni logica ragionevole, al solo fine di rallentare la rossa e permettere a Hamilton di riavvicinarsi: Vettel si libera del finlandese in pochi giri con un sorpasso da applausi, togliendosi dalla pericolosa morsa Mercedes.

Quando poi il tedesco respinge pure l’assalto di Hamilton dopo la seconda sosta, nel box italiano è quasi apoteosi. Invece il sorpasso decisivo arriva giusto qualche giro dopo, con molto meno pathos, su un banale rettilineo in cui la potenza Mercedes è davvero troppa per questa Ferrari. Vettel viene letteralmente sverniciato, e impotente può solo accodarsi all’inglese, che scappa subito via di quei 2-3 secondi che gli garantiscono la seconda vittoria stagionale. In classifica ora il divario fra i due rivali si riduce a sei punti, mentre Bottas si stacca forse definitivamente dalla corsa al titolo. Ma più del punteggio e delle posizioni, restano le emozioni di una gara che verrà ricordata a lungo nella stagione: la Ferrari e Vettel hanno fatto tutto benissimo, quasi la corsa perfetta. Ma ha vinto Hamilton. E questo significa molto.

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