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Renzi: “Sfiducia a Lotti? M5s ha preso sonore libecciate. Pronto a querelare, Di Battista e Di Maio rinuncino a immunità”

Nel corso della diretta Facebook #Matteorisponde l'ex premier attacca i Cinque stelle sulla mozione individuale contro il ministro dello sport, respinta dal Senato. Poi invita i due esponenti a farsi processare per le querele ricevute. Attacchi anche agli ex compagni dem: "Sono inqualificabili"
Renzi: “Sfiducia a Lotti? M5s ha preso sonore libecciate. Pronto a querelare, Di Battista e Di Maio rinuncino a immunità”
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La mozione di sfiducia contro Luca Lotti “la fa solo per trovare un po’ di spazio sui giornali, poi prende delle sonore libecciate“. Così Matteo Renzi attacca il M5s durantre la diretta su Facebook #Matteorisponde. L’ex premier commenta la mozione individuale – respinta da Palazzo Madama – contro il ministro dello sport indagato per rivelazione di segreto nell’inchiesta Consip. Poi promette “querele contro chi continua a insultare, offendere e denigrare”, chiedendo a Di Battista e Di Maio di “rinunciare all’immunità parlamentare e farsi processare”. Renzi non risparmia stoccate anche agli ex compagni dem, confluiti in Mdp: “M5s si commenta da solo – dice l’ex premier – non si commenta proprio invece l’atteggiamento delle forze politiche che quando hanno avuto loro amici e compagni indagati e condannati hanno usato garantismo e poi con Lotti hanno chiesto le dimissioni: sono inqualificabili“.

Durante la diretta l’ex premier difende a spada tratta il suo braccio destro e il discorso tenuto nell’Aula del Senato: “Lotti ha spiegato che la mozione di sfiducia non stava né in cielo né in terra e ha spiegato che le sue agende, gli ingressi nel suo ufficio, i suoi spostamenti sono stati consegnati ai magistrati – dice – una posizione di grande serietà di una persona che entrava nel merito senza urlare, con pacatezza, determinazione e serietà. Mentre altri urlano per le telecamere, fanno le mozioni di sfiducia per sbraitare e urlare”. Sono continui i riferimenti al M5s: “Cinque stelle e due misure – ironizza Renzi – quando è stata indagata Virginia Raggi ho fatto un post per dire che bisognava difenderla. Usano il garantismo con i propri e fanno mozioni di sfiducia contro gli altri”.

Chiuso il discorso Consip, non quello anti-Movimento. “Rivolgo a un appello a Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista perché rinuncino all’immunità parlamentare e si facciano processare sulle querele ricevute, avendo insultato delle persone è giusto che ne rispondano. Come su Stefano Graziano, accusato in modo vergognoso di essere un politico legato ai camorristi“, afferma l’ex premier. Che poi annuncia: “Non avendo più responsabilità istituzionali, ho deciso di farmi sentire, nelle prossime ore depositerò alcune querele molto corpose anche come richiesta di risarcimento danni contro chi in questa fase politica continua a insultare, offendere e denigrare. Nelle prossime settimane mi divertirò anche io. Se dici una cosa che non sta né in cielo né in terra vieni in tribunale e ne rispondi”.

Infine arriva la presentazione della “squadra” per la campagna congressuale: “Lorenzo Guerini sarà coordinatore della mia mozione e proprio per farlo lascerà la guida della commissione di garanzia”, annuncia Renzi. “Matteo Richetti ci aiuterà come portavoce nel lavoro della mia mozione, Michele Anzaldi all’ufficio comunicazione – spiega – e naturalmente il ticket con Maurizio Martina mi fa molto piacere”. L’ex premier presenta anche la piattaforma di condivisione annunciata al Lingotto, che si chiamerà Bob in onore di Kennedy: “A differenza di altre cercherà di tenere in contatto le persone vere. Metteremo in comunicazione delle persone e non dei troll“.

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