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"IL DISCRIMINE E' TRA CHI VINCE LE SENTENZE E CHI NON HA I MEZZI PER FARE RICORSO" - 4/5

Le nuove norme sull'inclusione scolastica preoccupano le famiglie: "Assenza di continuità didattica ed eliminazione dei Gruppi di lavoro sull'handicap" dice il padre di una bimba sorda e con emiparesi. "Il vero discrimine - denuncia il padre di un ragazzo autistico - è tra chi vince le sentenze e chi non ha i mezzi per fare ricorso". E poi c'è la mamma di una bambina con la sindrome di down ingaggia battaglie legali (spesso vincendole). La "Rete dei 65 movimenti per il sostegno" ha organizzato per giovedì 23 febbraio un presidio di fronte alla Camera
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“IL DISCRIMINE E’ TRA CHI VINCE LE SENTENZE E CHI NON HA I MEZZI PER FARE RICORSO”

Se fino ad ora ottenere le necessarie ore di sostegno in classe è stato qualcosa di “molto difficile”, con le nuove deleghe sul sostegno diventerà “quasi impossibile, in particolare nel Sud d’Italia” . Ne è convinto Gianfranco Notari, papà di un ragazzo autistico che frequenta il quinto anno delle superiori in provincia di Napoli. Il “vero discrimine” nella realtà di oggi è tra “gli alunni certificati che non hanno la sentenza” a loro favore per avere quello di cui hanno bisogno in classe e “quelli che hanno la sentenza e possono creare problemi all’amministrazione e alla dirigenza scolastica”. “Il problema di fondo da chiarire è se per il ministero dell’Istruzione e i vari Governi l’ingresso e la permanenza nella scuola pubblica italiana e il successo formativo degli studenti con disabilità sono ancora considerati un obiettivo e un successo da perseguire? Oppure, come sempre più confermano i fatti, il capitolo studenti disabili è l’ennesimo comparto del mondo della scuola su cui operare tagli?”. Le risorse economiche per l’inclusione scolastica “risultano insufficienti” e “siamo convinti che non saranno più garantite”, anche perché il legislatore ha inserito il termine “nei limiti delle risorse disponibili”, quasi a mettere “le mani avanti” nel caso in cui non fossero disponibili i soldi necessari “a coprire servizi fondamentali”.

“Per ottenere il numero di ore adeguate di sostegno per mio figlio con autismo ad alto funzionamento – racconta Notari dell’associazione Genitori Tosti in tutti i posti Onlus – abbiamo dovuto citare in giudizio il Miur per ben tre volte portandolo davanti al Tar della Campania per far sì che la Costituzione e le leggi della Repubblica siano rispettate e applicate davvero. E non siamo certo i primi né gli unici: sono più di vent’anni ormai che questo tipo di azione legale è diventato prassi, anche se solo per quei genitori che hanno i mezzi economici, le informazioni e la volontà di combattere questo stato di cose inaccettabile”.

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