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Disabili, la politica ascolti le richieste del paese reale

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Mentre l’Italia sta implodendo e si fanno grandi discorsi, c’è chi sceglie di andare all’estero disertando la direzione del proprio partito.

Bisogna che la politica italiana si occupi dei bisogni reali del Paese altrimenti ci saranno sempre più proteste che poi possono diventare talvolta terreno fertile per terribili momenti di violenza (che ovviamente io condanno fortemente).

Mi crea dolore vedere che i cittadini per avere garantiti i propri diritti debbano scendere in piazza perché in un Paese democratico dovremmo avere un Parlamento che si occupa di formulare delle leggi per risolvere i problemi di tutti.

Quando le persone disabili e le associazioni in difesa dei loro diritti sono costrette a scendere in piazza vuol dire che qualcosa non funziona. Come ho già scritto più volte, i temi sociali dovrebbero essere la priorità della politica. Se tutti i cittadini nel proprio territorio trovano uno spazio dove esprimere le proprie potenzialità (in campo lavorativo, ma non solo), il Paese torna concretamente a crescere, nessuno rimane indietro né si sente discriminato perché ciascuno si mette in gioco per ciò che è davvero.

Il governo continua a effettuare tagli sui servizi al cittadino che poi ricadono sulle regioni e sui comuni. Questi enti spesso non riescono a garantire i servizi, al di là del fatto che non poche volte i soldi a disposizione dei comuni vengono spesi malamente.

Quando vedo che il governo modifica le leggi o prende determinati provvedimenti perché il popolo protesta provo due sentimenti contrastanti: da una parte mi fa mi fa piacere, dall’altra mi irrita moltissimo perché credo che se la politica invece di pensare solo a mantenere certi equilibri per garantire interessi particolari, si impegnasse ad ascoltare le richieste del paese reale, certe manifestazioni si potrebbero evitare.

Mi rendo conto che se si osserva la situazione politica italiana e internazionale attuale viene lo sconforto e tende a prevalere la voglia di non reagire. Io, però, vi invito a farlo con grinta a tutela dei vostri diritti e nel rispetto dell’altro.

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