Potrebbero arrivare addirittura già in giornata le motivazioni della sentenza della Corte costituzionale sull’Italicum. I giudici della Consulta sono infatti riuniti da questa mattina per la lettura e l’esame delle motivazioni, redatte da Nicolò Zanon. La corte dovrà valutarle collegialmente per definire la stesura finale. La sentenza sarà poi trasmessa alla cancelleria per il deposito, previsto – a quanto apprende l’agenzia Ansa- oggi o domani, anche se non si può escludere che, qualora l’esame si prolunghi, si passi a lunedì. Il passaggio successivo sarà la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale che darà efficacia alla sentenza.

La consulta ha trenta giorni di tempo per depositare le motivazioni sulla legge elettorale varata dal governo di Matteo Renzi. La sentenza era stata emessa il 25 gennaio scorso e aveva abolito il ballottaggio tra le due liste che prendono più voti, salvando, invece, la soglia del 40% dei voti per ottere un premio di maggioranza pari a 340 seggi, e cioè il 54%. Colpite dalla decisione degli alti giudici, ma solo in parte, anche le pluricandidature. In questo senso è stata dichiarata illegittima la parte che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione per quale optare.

Il deposito delle motivazioni della sentenza della Consulta è un momento atteso dal Parlamento, chiamato a varare una nuove legge elettorale. Nel comunicato diffuso il 25 gennaio, la corte ci ha tenuto a specificare  che “all’esito della sentenza la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione”. Aperta rimane però la questione della omogeneità dei due sistemi elettorali di Camera e Senato, chiesta a più riprese dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. L’Italicum senza ballottaggio e premio di maggioranza per chi supera il 40% a livello nazionale è omogeneo al Consultellum in vigore al Senato, che però riconosce un premio su base regionale? In parlamento sperano che un’indicazione in questo senso sia contenuta nelle motivazioni dell’Alta corte. È per questo motivo che la settimana scorsa è arrivata una lettera alla presidente della Camera Laura Boldrini e al presidente della commissione Affari costituzionali Andrea Mazziotti Di Celso da parte di tutti o quasi i gruppi parlamentari che, citando  l’articolo 108 del Regolamento di Montecitorio, chiedevano di attendere le motivazioni della sentenza della Corte prima di intervenire sul piano legislativo. Richiesta che è stata accolta

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