Il mondo FQ

Tesla, NHTSA: “l’incidente mortale non fu colpa della guida automatica”

L'ente americano, dopo sei mesi di indagini, ha concluso che lo scontro fra la Model S e un tir che costò la vita all'ex marine Joshua Brown non fu dovuto a un malfunzionamento dell'Autopilot. Aggiungendo che il tasso d'incidenti nelle auto equipaggiate con quel sistema è diminuito del 40%
Tesla, NHTSA: “l’incidente mortale non fu colpa della guida automatica”
Icona dei commenti Commenti

Il sistema Autopilot di guida semi-autonoma Tesla non ha alcun difetto, dunque non ci sarà un richiamo delle Model S in circolazione negli Stati Uniti. Dopo sei mesi di indagini è questo il risultato del procedimento portato avanti dalla National Highway Safety Administration, in seguito all’incidente in cui aveva perso la vita nel maggio 2016 l’ex marine Joshua Brown mentre era al volante della sua Model S con l’autopilota inserito.

L’uomo, confidando nel sistema di guida automatica, stava guardando un film quando la sua auto si è schiantata contro un tir che viaggiava sulla corsia opposta e stava girando a sinistra. L’azienda californiana allora giustificò l’accaduto spiegando che sensori e telecamere avevano confuso la fiancata bianca del tir con il cielo, in quel momento particolarmente chiaro, non riconoscendo l’ostacolo.

Dai rilevamenti effettuati, non risulta che Brown avesse azionato i freni nei sette secondi precedenti allo scontro, probabilmente distratto dallo schermo. Nè era scattata la frenata d’emergenza, per i motivi di cui sopra, con le tragiche conseguenze che ne sono seguite.

Va sottolineato, tuttavia, che l’Autopilot ha solo la funzione di assistere chi è al volante, non di sostituirsi ad esso. E Tesla, proprio per evitare il ripetersi di un evento sfortunato come quello di Brown, aveva provveduto ad un aggiornamento del software che obbligava il conducente a tenere sempre le mani sul volante, pena la disattivazione dell’Autopilot stesso.

Le indagini della NHTSA sono state portate avanti analizzando tutti i dati di bordo relativi alle Model S e alle Model X immatricolate nel biennio 2014-2016 e dotate di sistema Autopilot. La conclusione dell’ente americano è stata non solo che Tesla non è responsabile della morte di Brown, bensì che sulle auto equipaggiate con il suo sistema di guida semi-automatica il tasso di incidenti è diminuito del 40%. Grazie soprattutto alla tecnologia AutoSteer, tramite cui è possibile mantenere la vettura all’interno della carreggiata.

Assoluzione con lode, dunque? Stavolta pare di si, ma non significa che queta vicenda non debba servire come monito per il futuro. Lo fa capire la stessa NHTSA, quando dichiara: “continueremo a monitorare, riservandoci il diritto di intervenire a seconda delle circostanze”. Elon Musk, e gli altri costruttori che stanno sviluppando la guida autonoma, sono avvisati.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione