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Rigopiano, le domande da non fare (per non passare da sciacalli)

Rigopiano, le domande da non fare (per non passare da sciacalli)
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Sono schifata.

Abbiamo di fronte una grande tragedia: 14 vittime accertate, 15 dispersi (l’ultimo, il rifugiato senegalese che lavorava nell’hotel Rigopiano, inserito nella lista con 4 giorni di ritardo: fantasma anche tra i dispersi) e più passano le ore, più si affievoliscono le speranze di trovarli ancora vivi.

Abbiamo di fronte documenti inquietanti, tutta una serie di ritardi, inefficienze, allarmi inascoltati gravissimi.

Eppure chi si azzarda a fare domande, chi si permette di dire “Forse ci sono delle responsabilità”, “Forse questa tragedia poteva essere evitata”, è bollato come “sciacallo”, il Capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio dice: “Chi accusa i soccorsi attacca il Sistema Paese” e il premier Paolo Gentiloni, domenica da Fazio, continua a parlare di “evento eccezionale”, “non bisogna cercare vendette, capri espiatori”. Ma quali vendette? Quali capri espiatori?

Qui le uniche vittime innocenti sono quelle dell’hotel e le loro famiglie. Qui si tratta di accertare eventuali responsabilità. Qui si tratta di capire se qualcuno ha sbagliato (come sta facendo la Procura di Pescara, che indaga per disastro e omicidio plurimo colposo); e se qualcuno ha sbagliato, deve pagare. Questo dovrebbero dire autorità e informazione serie, non zittire chi si interroga. Per le vittime, i loro famigliari – che infatti cominciano a dire: “Sono stati uccisi” – e i soccorritori che, incessantemente e con coraggio (visto il rischio di nuove valanghe sulle loro teste), continuano a scavare per salvare vite umane.

E’ vero, c’è stata una concomitanza straordinaria, tragica, tra uno sciame sismico mai visto prima, una nevicata altrettanto eccezionale (la più intensa degli ultimi 45 anni) e un vento forte. Ma:

1) se il terremoto non si può prevedere, il maltempo sì. E allora perché l’allerta meteo neve e valanghe, a 4 su 5 nella zona del Gran Sasso, lanciata già lunedì è rimasta inascoltata? Perché non sono scattati subito gli ordini di evacuazione e l’hotel non è stato sgomberato, prima che le strade diventassero impraticabili?

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