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Parmalat, sospesa l’istruttoria sull’offerta di Lactalis per toglierla dalla Borsa

La Consob ha chiesto ai francesi informazioni aggiuntive. Nelle scorse settimane i fondi che hanno il 5% del capitale hanno contestato il prezzo dell'opa, considerato troppo basso, e hanno chiesto chiarimenti sullo stato del contenzioso con Citigroup, "che potenzialmente potrebbe avere un impatto rilevante, in senso positivo, sulla stessa Parmalat"
Parmalat, sospesa l’istruttoria sull’offerta di Lactalis per toglierla dalla Borsa
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L’addio di Parmalat a Piazza Affari deve attendere. La Consob ha infatti sospeso l’istruttoria sul prospetto dell’offerta pubblica di acquisto lanciata attraverso Sofil dai francesi di Lactalis, che hanno già l’87,74% del gruppo del latte e puntano a comprare il rimanente 12,2% delle azioni e revocarle dalla quotazione. L’autorità ha chiesto di ricevere informazioni supplementari, che dovranno essere fornire nelle prossime due settimane.

Dopo il lancio dell’opa, per la quale i francesi hanno messo sul piatto 2,8 euro per azione, i fondi attivisti che raccolgono circa il 5% del capitale hanno fatto sapere che il prezzo era troppo basso. Il rappresentante del fondo Amber, che possiede circa il 3%, ha detto che “non è adeguato perché non riflette quello che è il valore intrinseco di Parmalat”, nonostante Lactalis affermi che incorpora un premio tra l’11% e il 18% sulla media dei prezzi in differenti periodi tra 1 e 12 mesi precedenti l’annuncio dell’offerta.

Amber a fine dicembre ha inoltre chiesto alla Consob che fosse fatta chiarezza in merito allo stato del contenzioso “tra Parmalat e Citigroup, che potenzialmente potrebbe avere un impatto rilevante, in senso positivo, sulla stessa Parmalat”. Tra Parmalat e Citigroup, dopo il crac del gruppo di Collecchio seguito alla gestione di Calisto Tanzi, c’è stato un fuoco incrociato di denunce per danni e per presunte irregolarità nella cartolarizzazione dei crediti vantati dall’azienda nei confronti delle società di distribuzione.

Alla commissione di vigilanza è stato anche chiesto “che vengano fornite informazioni sulle prospettive reddituali del gruppo e più in particolare delle società acquisite negli ultimi tre anni”.

 

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