“Perché Dio ha creato gli uomini? Perché i vibratori non possono falciare il prato” (Madonna)

E’ proprio di questi giorni la notizia di cronaca nera di quella ragazza, cosparsa di benzina dal proprio fidanzato e con ustioni sul 15% del corpo, che ancora, e a gran voce, ribadisce l’innocenza dell’ex compagno, non-colpevolezza smentita dagli investigatori. Questo per dire che se tutt’oggi il maschilismo e una certa considerazione della donna, anche nel nostro occidente, ancora vigono e sono presenti in larghi strati della società, trasversalmente tra tutti i ceti, forse la responsabilità non sta soltanto negli uomini ma anche nelle donne che li hanno prima allevati, e infine sposati.

Con la classica dose di ironia senza buonismi, lampi di brillantezza e grande ritmo e facilità della battuta e dei tempi teatrali, che fanno dei Filodrammatici milanesi un’eccellenza per quanto riguarda una visione del teatro di stampo british, dove al contempo si diverte il sorriso ma anche il cervello, Bruno Fornasari, prendendo spunto da Arthur Schnitzler, si è inventato questo Girotondo.com con l’aggiunta del sottotitolo Weporn. Ci ha ricordato il coinvolgente libro di Francesco Piccolo La separazione del maschio, pietra miliare per tutti i virgulti alfa. Tutto ruota attorno al sesso, vecchio refrain da quando l’uomo (e ovviamente anche la donna) hanno messo piede sulla Terra.

“Nella vita abbondano i maschi, ma scarseggiano gli uomini” (Bette Davis), ma non di solo sesso si tratta. Qui parliamo di rapporti (di forza) che inevitabilmente si instaurano tra maschi e femmine (qui gli incastri sono tutti eterosessuali), rapporti di dipendenza, di sudditanza, di predominio sociale ed economico. Una drammaturgia che si percepisce essere stata scritta da un uomo, senza che questo sia un difetto ma una constatazione, un dato di fatto tangibile.

Perché questi uomini sono bamboccioni perdonabili, allegri buontemponi disinvolti un po’ misogini e spregiudicati ma simpatici, sempre perennemente giocosi e irresponsabili, foverer young ed evergreen, più dediti e inclini allo scherzo, alla goliardia, alla burla come a tirar fuori il proprio lato (che c’è, esiste, è inutile negarlo) violento, triviale, prepotente, però scanzonati, irriverenti, e, diciamocelo, anche divertenti e, proprio per questo mix di proibito e vagamente pericoloso, affascinanti.

“Dio ha dato agli uomini sia un pene sia un cervello, ma non abbastanza sangue per poterli irrorare entrambi contemporaneamente” (Robin Williams), e in questo la colpa, se così la vogliamo chiamare, risiede anche, e non è uno scaricabarile, nelle donne che hanno circondato questi uomini: prima la madre poi tutto l’eventuale gineceo che prolifera attorno alle famiglie nostrane formato da nonne, cugine, zie, amiche, fino alle fidanzate, compagne e mogli.

All’uomo sembra, sbagliato o meno che sia tale atteggiamento, concesso un po’ di più fin dall’infanzia passando per l’adolescenza; mentre la ragazza, che diventerà donna, deve dimostrare applicazione e senso di responsabilità, l’avere la testa sulle spalle e il rispetto dei doveri, al ragazzo è accordato l’essere scavezzacollo e ribelle (fa parte della natura testosteronica antropologica del maschio, dopotutto), furbetto e disubbidiente, poco docile e domabile.

“Forse le donne fingono gli orgasmi ma gli uomini riescono a fingere intere relazioni” (Sharon Stone), quattro personaggi (per due attori briosi dalle soluzioni frizzanti e caustiche, Tommaso Amadio effervescente e Alice Redini vivace) che si mischiano, si incontrano a gruppi di due per volta, creando duetti e coppie con svariate dinamiche, pezzi che compongono un mosaico di un’analisi più ampia. Qui bisogni e voglie sono intercambiabili, e ci sono relazioni pericolose, bugie e tradimenti, sotterfugi e strategie. C’è la moglie insoddisfatta che tradisce il marito politico con un “tronista” da reality che a sua volta chiede un’ultima “prestazione” alla ex.

Il politico a sua volta si porta a letto una minorenne con l’aggiunta di cocaina (e qui la mente va ineluttabilmente al giro romano di baby squillo e al patteggiamento di un anno di condanna per Mauro Floriani, marito di Alessandra Mussolini), ragazzina che si è messa con un coetaneo che intrattiene una liason con la professoressa.

Ma soprattutto Girotondo.com apre uno spiraglio, una crepa, una finestra sull’animo umano, sulle sue debolezze accettate laicamente e condannate moralisticamente in pubblico, su tutto quel che bigottamente si fa ma non si dice. Siamo cattolici dopotutto, il tabù ci intriga e superare il limite del lecito ci dona quel brivido a cui gli annoiati non sanno rinunciare.

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