“Prodone mi ha fatto uno scherzo. E’ un figlio di mignotta. Non so cosa sia successo, credo che si sia preso un po’ di paura“. Sono le ironiche parole pronunciate ai microfoni di 24 Mattino (Radio24) da Alberto Forchielli, presidente di Osservatorio Asia e storico amico e collaboratore di Romano Prodi. “Vi racconto la cronaca” – spiega l’economista – “all’inizio decidemmo tutti e due di votare per il Sì. Poi lui virò verso il No, ma io tenevo duro sul Sì. Successivamente riuscì a farmi ‘scarrozzare’ sul No. Dopo lui mi diede una lunga spiegazione sulla sua nuova decisione di restare imparziale. Mi sveglio stamattina e leggo che lui voterà Sì. Sulla mia pagina facebook mi dicono tutti: “Hai visto il tuo amico del cazzo?””. E aggiunge: “Così ho telefonato al figlio di Romano e gli ho chiesto: ‘Ma che è ‘sta storia?’. E lui mi risponde: ‘Guarda, non ne ho idea anche io. Papà fino a due ore fa era per non schierarsi. Non sappiamo cosa sia successo. Avrà avuto un raptus‘”. Forchielli ipotizza tre ragioni dietro la sterzata di Prodi: “Secondo me, c’entrano le pressioni di Arturo Parisi e di tutta quella compagnia. Poi avrà ricevuto qualche telefonata che gli avrà fatto paura su ipotesi di crisi finanziarie e altro. In più, Prodone ha sempre pensato che vincesse il Sì. Ma dentro di sé è per il No, anche perché non ha nessuna simpatia per Renzi“. Nel finale, l’imprenditore si pronuncia scherzosamente sull’eventualità di un governo tecnico con Padoan: “Oh, no! Ogni volta che lo sento nominare mi tocco i maroni. Franceschini al posto di Renzi? Ah, bene, siamo a posto”
Sostieni ilfattoquotidiano.it: mai come in questo momento abbiamo bisogno di te.
In queste settimane di pandemia noi giornalisti, se facciamo con coscienza il nostro lavoro,
svolgiamo un servizio pubblico. Anche per questo ogni giorno qui a ilfattoquotidiano.it siamo orgogliosi
di offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti: notizie, approfondimenti esclusivi,
interviste agli esperti, inchieste, video e tanto altro. Tutto questo lavoro però ha un grande costo economico.
La pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre dei ricavi limitati.
Non in linea con il boom di accessi. Per questo chiedo a chi legge queste righe di sostenerci.
Di darci un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana,
fondamentale per il nostro lavoro.
Diventate utenti sostenitori cliccando qui.
Grazie
Peter Gomez
GRAZIE PER AVER GIÀ LETTO XX ARTICOLI QUESTO MESE.
Ora però siamo noi ad aver bisogno di te.
Perché il nostro lavoro ha un costo.
Noi siamo orgogliosi di poter offrire gratuitamente a tutti i cittadini centinaia di nuovi contenuti ogni giorno.
Ma la pubblicità, in un periodo in cui l'economia è ferma, offre ricavi limitati.
Non in linea con il boom accessi a ilfattoquotidiano.it.
Per questo ti chiedo di sostenerci, con un contributo minimo, pari al prezzo di un cappuccino alla settimana.
Una piccola somma ma fondamentale per il nostro lavoro. Dacci una mano!
Diventa utente sostenitore!
Con riconoscenza
Peter Gomez