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Migranti, don Vigorelli: “O siete di Salvini o siete cristiani”. Il segretario del Carroccio: “Episodio vergognoso”

Commentando un passo del Vangelo riferito al rapporto con lo straniero, il parroco ha lanciato l'ultimatum ai fedeli. "Fuori luogo" il commento dell'ex sindaco leghista, Alessandro Turati. Mentre per Molteni, vicepresidente del gruppo parlamentare leghista a Montecitorio è "propaganda politica filo immigrazionista"
Migranti, don Vigorelli: “O siete di Salvini o siete cristiani”. Il segretario del Carroccio: “Episodio vergognoso”
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“O siete di Salvini o siete cristiani“. L’ha detto durante la messa di domenica scorsa Don Alberto Vigorelli, parroco della chiesa di Santo Stefano a Mariano Comense, commentando un passo del Vangelo di Matteo, in riferimento all’accoglienza allo straniero. Le parole del prete non sono piaciute all’ex sindaco e attuale segretario locale del Carroccio, Alessandro Turati, che ha scritto alla Comunità Pastorale San Francesco. Le parole di Vigorelli sono “sbagliate e fuori luogo – ha scritto Turati – soprattutto tenendo presente a chi venivano in prima battuta indirizzate: bambini delle scuole elementari che stanno seguendo un percorso di preparazione alla Prima Comunione“.

Mentre Nicola Molteni, vicepresidente del gruppo parlamentare leghista a Montecitorio, rincara la dose: “Siamo stanchi di questi continui tentativi di scomunica da chi usa il pulpito per fare propaganda politica filo immigrazionista. Qualcuno fermi Vigorelli che si permette persino davanti a decine di bambini di decidere chi sia o meno cristiano”. Le parole del parroco non sono sfuggite a Matteo Salvini. Il segretario della Lega ha commentato così sulla sua pagina Facebook:”Incredibile!!! “O siete di Salvini o siete cristiani”. Così domenica un prete in provincia di Como, a messa, davanti ai bimbi che si preparano per la Prima Comunione… E intervistato al telefono, conferma tutto! Ma come si permette questo sacerdote di dare patenti di cristianità, insultando non solo me ma milioni di italiani? Episodio vergognoso, stavolta non lasciamo perdere”.

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