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Fisco, un punto al posto sbagliato e il contribuente versa 100mila euro alle Entrate invece di mille

Doveva compilare on-line l'F24 per pagare l'Iva trimestrale. I soldi però non verranno restituiti subito. Colpa del meccanismo che prevede la compensazione del credito progressivamente. Ma vista la cifra ci vorrà un ventennio per il rimborso
Fisco, un punto al posto sbagliato e il contribuente versa 100mila euro alle Entrate invece di mille
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Luca Schiavon è un agente di commercio che confondendo virgole e punti ha versato all’Agenzia delle entrate  96.730 euro anziché 967,30. L’uomo, 52 anni di Spilimbergo (Pordenone), opera nel settore delle forniture di caffè. Doveva compilare on-line l’F24 per pagare l’Iva trimestrale. L’Agenzia delle Entrate però, rivela La Stampa, non intende restituirli subito. Nessun rimborso immediato, ma un processo che prevede comunque una fideiussione bancaria o assicurativa di almeno tre anni.

“Quanto accaduto ha dell’incredibile. Nella mia intera carriera professionale – ha raccontato al quotidiano torinese –  non ho mai avuto così tanto denaro disponibile nel conto corrente. È accaduto che di recente avessi venduto un immobile e mi stessi guardando attorno per decidere come investire il ricavato. Senza quei soldi, il sistema automatico avrebbe rifiutato il pagamento, per mancanza di liquidità, e mi sarei accorto di quel maledetto punto al posto della virgola”. L’uomo ora è seguito da una squadra di avvocati e commercialisti per provare a riavere subito il denaro indietro.

“Tutta l’Amministrazione, dalla Direzione centrale a quella regionale, sta cercando una soluzione, ma il fatto che un evento del genere non sia mai capitato non aiuta a dirimere i dubbi procedurali – fa sapere il direttore dell’Agenzia delle Entrate di Pordenone – Ci rendiamo conto che per chi sta vivendo questa situazione possono essere momenti drammatici. Chi versa di più solitamente va a compensazione e questa sarebbe la strada da percorrere, ma se le proiezioni dicono che il credito si azzererà in un quarto di secolo è chiaro a tutti che va trovata una soluzione rapida e diversa, senza che questa rappresenti un pericoloso precedente cui qualcuno si possa appigliare in caso di contenziosi con lo Stato”.

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