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Migranti, almeno venti morti nel Canale di Sicilia. 366 naufraghi tratti in salvo

La Siem Pilot è intervenuta in soccorso del barcone che stava affondando ma troppo tardi per trarre in salvo tutti i naufraghi. Tra i sopravvissuti 259 uomini, 82 donne, 25 minori
Migranti, almeno venti morti nel Canale di Sicilia. 366 naufraghi tratti in salvo
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Almeno venti migranti sono annegati nel Canale di Sicilia, quando il gommone su cui stavano viaggiano, insieme ad altre 366 persone, si è sgonfiato, rovesciandoli in mare. Sul posto è intervenuta una nave norvegese, la Siem Pilot, che è riuscita a trarre in salvo tutti gli altri naufraghi.

L’incidente è stato raccontato dai sopravvissuti agli uomini del Gruppo interforze di contrasto all’immigrazione clandestina. I 366 migranti tratti in salvo sono stati condotti al porto commerciale di Augusta nel pomeriggio. Sono tutti di nazionalità subsahariana (eritrei, etiopi, nigeriani), tra loro 259 uomini, 82 donne, 25 minori. Al porto è sbarcato anche il cadavere di un giovane. Le forze dell’ordine hanno già fermato sette presunti scafisti alla guida di quattro delle imbarcazioni soccorse nel Canale di Sicilia: due dalla Siem Pilot, uno da nave Borsini ed uno da nave Reina Sofia.

Solo due settimane fa, l’ultimo naufragio nel Canale di Sicilia quando le vittime furono dieci, tutte donne, e 107 i superstiti. Un incidente avvenuto proprio nel giorno in cui ad Augusta arrivava il relitto del peschereccio affondato il 18 aprile 2015, provocando la morte – secondo i testimoni – di circa 700 migranti.

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