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Fiumicino: in aeroporto un panino vale quanto un’ora di lavoro di un impiegato

Fiumicino: in aeroporto un panino vale quanto un’ora di lavoro di un impiegato
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Roma, aeroporto di Fiumicino, qualche giorno fa. Sono in zona “trasbordi” al Terminal 1, in attesa di prendere un volo per Reggio Calabria. È ora di pranzo. L’imbarco è tra poco più di venti minuti, non ho il tempo di cercare un self service così decido di fermarmi in una caffetteria dove acquisto una bottiglia di naturale da 75 cl e un panino di pizza “Reale” con dentro un paio di fette di mozzarella, una in più di pomodoro e quattro grosse foglie di basilico. I prezzi non sono in vista, ma è possibile che sia stato io a non notarli. Quando vado a pagare resto a bocca aperta: 6,50 euro per un panino molto più ino che regale, freddo, insipido, con la mozzarella che è una bufala e il basilico che copre tutto il sapore. L’acqua non può che sapere d’acqua, ma è il prezzo ad essere salato: 2,10 euro.

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Ora molti di voi staranno già pensando: e tu scrivi un post per dirci questa cosa? Non lo sai che in aeroporto è tutto più caro? Vogliamo parlare di quanto si spende per un pranzo a Fontana di Trevi? Di quanto costa una bibita a San Marco? Chiedete quello che volete, ma a me non era mai successo prima d’ora di pagare 8,60 euro per un panino mediocre e tre sorsi d’acqua naturale, in nessun autogrill o aeroporto.

Dato che il mio pranzo proprio non mi è andato giù, ho provato a fare due conti: prendiamo una persona che guadagna 1300 euro netti al mese, cioè più di una buona metà degli italiani occupati. Se lavora 22 giorni vuol dire che mette in tasca puliti 60 euro al giorno, vale a dire 7,4 euro l’ora se si considera una giornata lavorativa di 8 ore. Quanto tempo richiede tagliare e condire un panino come quello che ho acquistato? Più o meno 2 minuti, se non meno. Il che vuol dire che due minuti di lavoro in questo caso hanno fruttato quasi come un’ora di lavoro di un comune impiegato. Inutile infierire con la naturale a 2,10 euro, una bottiglietta che dal grossista sarà costata poche decine di centesimi. Certo, per chi vende quei 8,60 euro sono lordi, vanno sottratti le spese di gestione, gli stipendi, gli affitti… tutto quello che resta, è profitto. E si sa che i soldi non sono Briciole, soprattutto quando ci sono di mezzo dei turisti da spennare.

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