La lettera si conclude così: “Ah, una cosa ancora, mi manchi da morire, tuo marito, Andrea”. Lo scrive sul suo blog Andrea Severini, marito di Virginia Raggi, neo sindaco del Movimento 5 Stelle di Roma. Una lettera che si rivolge al sindaco e alla donna, alla coppia travolta da una corsa per la conquista della Capitale non priva di curve pericolose, insidie e momenti difficili. “Sono 21 anni che ti conosco, ora per noi è un momento difficile è inutile nasconderlo, ma io sarò sempre accanto a te. Cercherò di proteggerti il più possibile anche da lontano”.

“I tuoi occhi parlano. Sei stata un fiume in piena, hai avuto un coraggio da leonessa e una capacità di spiegare le cose in maniera semplice, in maniera popolare e genuina”, continua Severini. “Sei il primo sindaco donna della storia di Roma! Da quel tavolino, acquistato per fare il primo infopoint in via Battistini per il referendum sull’acqua e sul nucleare, ne è passato di tempo. Quanto tempo passato insieme a parlare di Roma? dei gruppi d’acquisto solidale? del movimento?”, continua il marito della Raggi. “Dei problemi da risolvere, delle possibili soluzioni? Quante volte ti ho detto che ti vedevo bene come sindaco e che ero sicuro che ce l’avresti fatta? Così è stato! Volevo ringraziarti per la determinazione e la capacità di ascolto che hai dimostrato in questi anni. Sei stata vicino alle persone e loro ti hanno ripagato donandoti la cosa più importante, la loro fiducia!”.

“I partiti hanno cercato in tutti i modi di ostacolarti, hanno cercato di tirarti giù e cercato di far apparire te e il movimento uguale a loro. Fango su di te, su di noi e sulla nostra vita. Non ci sono riusciti, hanno preso una sonora lezione”, scrive esultando per la vittoria della moglie che ha sconfitto il candidato del Pd.

 

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