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Napoli, tifoso della Roma accoltellato. Nella Capitale imbrattata targa dedicata a Ciro Esposito

Il ragazzo di 20 anni è stato aggredito in corso Umberto da uno sconosciuto che prima gli ha intimato di coprire un tatuaggio. Su Facebook l'Associazione Ciro Vive ha denunciato l'atto vandalico contro la lapide che stata completamente coperta di rosso. "Come il sangue di Ciro", commenta l'avvocato della famiglia
Napoli, tifoso della Roma accoltellato. Nella Capitale imbrattata targa dedicata a Ciro Esposito
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Un tifoso della Roma accoltellato a Napoli nel giorno in cui viene imbrattata la targa dedicata a Ciro Esposito, il supporter partenopeo ferito a colpi di pistola prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina del 3 maggio 2014 e morto dopo 53 giorni.

Succede tutto a distanza di poche ore. Ma per ora gli investigatori non hanno riscontrato nessun collegamento tra i due episodi. In corso Umberto, nel capoluogo campano, un giovane romano di 20 anni – riporta Repubblica – è stato avvicinato da uno sconosciuto che prima gli ha intimato di coprirsi il tatuaggio sul braccio inneggiante alla Roma, poi lo ha colpito al polpaccio con un coltello. Il ragazzo è rimasto ferito lievemente ed è stato portato all’ospedale “Loreto Mare” dove è stato medicato e subito dimesso: guarirà in pochi giorni. Sull’aggressione indaga la polizia, che sta seguendo la pista della rivalità tra tifoserie.

Poco prima della notizia dell’accoltellamento in corso Umberto, l’Associazione Ciro Vive ha denunciato su Facebook che la targa che ricorda Ciro Esposito e che sorge a Tor di Quinto è stata bersaglio di vandali. La targa si trova nel luogo dove il giovane fu aggredito e ferito gravemente per poi morire dopo giorni di agonia. L’Associazione Ciro Vive ha anche pubblicato la foto della targa completamente imbrattata di vernice rossa. “Ecco la fine che ha fatto la targa che era stata apposta da circa due mesi in Viale Tor di quinto dove Ciro fu ammazzato – si legge nel un post – E’ diventata rosso sangue… Dopo che media e stampa l’hanno pubblicizzata qualcuno ha pensato bene di infangare ancora una volta il suo nome e il suo ricordo ma Ciro vive nonostante le vostre cattiverie”. “Un gesto ignobile che accresce il dolore dei genitori, non solo privati di un figlio con un orrendo crimine, ma ora anche torturati psicologicamente. La lapide è stata ricoperta di rosso, come il sangue fatto versare a Ciro dalla furia bestiale dell’assassino”. Questo il commento dell’avvocato Angelo Pisani, difensore della famiglia del tifoso napoletano ucciso.

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