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Siria, attacchi kamikaze a Tartus e Jableh: “Almeno 100 morti”. Isis rivendica

Le deflagrazioni nelle due città sul Mediterraneo rivendicate dallo Stato islamico. Almeno tre kamikaze a Tartus, dove è presente una base navale russa
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Sono “oltre cento” le persone uccise in tre attentati suicidi avvenuti oggi a Tartus e nella vicina località di Jableh, sulla costa mediterranea della Siria, vicino ad una base navale russa. Lo riferisce la televisione panaraba Al Jazeera. Gli attacchi coordinati nelle due città sono stati rivendicati dallo Stato islamico attraverso la sua agenzia di stampa Amaq.

Secondo l’agenzia di stampa Sana, a Tartus – dove ha sede una base navale russa – sono entrati in azione tre attentatori kamikaze nella zona occidentale della città. Un’autobomba è esplosa nei pressi di una fermata dell’autobus, un attentatore suicida si è fatto saltare in aria all’interno della stazione del bus e un terzo ha azionato la sua cintura esplosiva in una zona residenziale di fronte.
Anche a Jableh le esplosioni di sono verificate in quartieri residenziali e vicino all’ospedale cittadino.

L’agenzia Sana riporta anche la condanna di Damasco nei confronti degli ”attentati terroristici che hanno colpito le due città di Jablah e Tartus”. Il governo di Assad ha espresso la sua condanna anche per gli ”attentati terroristici, condotti con colpi di mortaio, contro alcune zone di Aleppo, Nubbul, al-Zahraa e Daraa” affermando che “i sostenitori e i finanziatori delle organizzazioni terroristiche sono responsabili degli attacchi”.

 

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