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Alimenti, attenti a quei semi di albicocca

Alimenti, attenti a quei semi di albicocca
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Avete presente quando state sgranocchiando qualche mandorla e vi capita di masticarne una con un gusto amarognolo? A me è capitato qualche settimana fa e ho subito pensato che fosse andata a male. Invece, ahimè, non si trattava “solo” di una mandorla amara, ma di una mandorla tossica, che oltre al cattivo gusto può nascondere qualche insidia per la salute. Non tutti sanno che questo piccolo frutto, una volta ingerito, rilascia cianuro (che in quantità elevata può essere nocivo per l’organismo). Può bastare anche una sola mandorla amara per rischiare di stare molto male*.

Ma non è l’unico frutto a nascondere delle insidie. Durante una visita all’Efsa, l’Agenzia Europea per la sicurezza Alimentare, ho potuto approfondire il tema dei contaminanti chimici presenti in natura. L’allarme su cui si è espressa recentemente l’Agenzia è quello sul consumo di semi di albicocca. Attenzione, non si tratta del nocciolo che i bambini (almeno i miei) a volte mandano giù distrattamente, ma di quel semino che si trova dentro al guscio più rigido e che sembra una mandorla. Questo chicco contiene una molecola, l’amigdalina, che una volta ingerita rilascia cianuro, sostanza altamente tossica che può provocare nausea, febbre, mal di testa, insonnia, letargia, nervosismo, ipotensione, dolori articolari e muscolari. In casi estremi può essere fatale. Mi sono chiesta subito quale rilevanza potesse avere questa notizia, dato che dell’albicocca ho sempre apprezzato la polpa morbida e gustosa e non mi è mai venuto in mente di aprire il nocciolo per mangiarne il seme.

E’ bastata una breve ricerca su internet per aprirmi un mondo. Questi piccoli chicchi vengono venduti soprattutto on line come potenti antitumorali, nonostante autorevoli studi medici (qui e qui) ne dimostrino l’inefficacia. Con 12 euro circa puoi comprare 500 g di prodotto confezionato in busta. I siti che ho trovato, inoltre, non si limitano a vederli ma danno anche consigli sulla quantità giornaliera da assumere: da 10 a  60 per gli adulti. E qui scatta l’allarme. L’Efsa ha stabilito la soglia a 370mg al giorno, pari a 3 piccoli semi o alla metà di uno grande. Per i bambini si scende a 60mg, cioè mezzo seme piccolo. Superare queste indicazioni significa ingerire una quantità di cianuro che rischia di provocare seri danni al nostro corpo. In Australia e Nuova Zelanda la vendita di questo prodotto naturale è stata proibita dopo aver esaminato diversi casi sospetti. L’opinione espressa dall’Efsa potrebbe indurre la Commissione Europea a prendere provvedimenti simili anche in Europa.

*Per le mandorle dolci vale tutt’altra storia. Contengono l’amigdalina, da cui deriva l’acido cianidrico (cianuro), ma in dosi così basse da non essere tossiche.

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