Diversi marchi di birre tedesche contengono il diserbante glifosato. Lo sostiene un’analisi dell’Istituto per l’ambiente di Monaco. Il test ha coinvolto 14 etichette fra le più note in Germania: Beck’s, Paulaner, Warsteiner, Krombacher, Oettinger, Bitburger, Veltins, Hasseroeder, Radeberger, Erdinger, Augustiner, Franziskaner, König Pilsener e Jever. I livelli registrati oscillano fra 0,46 e 29,74 microgrammi per litro, nei casi più estremi quasi 300 volte superiori a 0,1 microgrammi, che è il limite consentito dalla legge per l’acqua potabile.

L’organismo internazionale Iarc (International Agency for Research on Cancer) ha classificato il glifosato come “probabile cancerogeno per l’uomo” nel marzo 2015. L’Istituto federale tedesco per la valutazione del rischio smonta però i toni allarmisti: “Un adulto dovrebbe bere intorno ai mille litri di birra al giorno per assumere una quantità di glifosato che possa comportare preoccupazioni per la salute”.

L’Unione dei coltivatori tedeschi addossa la colpa della presenza del glifosato all’importazione di malto d’orzo principalmente da Francia, Danimarca e Gran Bretagna. In Germania, al contrario, l’utilizzo del diserbante è vietato nella fase di trattamento che precede la raccolta del malto d’orzo, ha proseguito il portavoce dei coltivatori. È sempre possibile che il glifosato venga utilizzato per trattare i campi prima della semina, ma in due o tre settimane si decompone nel terreno.

“Non credibile” è il giudizio secco dell’Unione dei birrai tedeschi, che definisce “assurda e completamente infondata” l’accusa di non controllare sufficientemente le loro materie prime. Ma per l’Istituto federale per la valutazione del rischio, residui di glifosato nella birra sono “dal punto di vista scientifico plausibili”, dal momento che l’erbicida è autorizzato come diserbante.

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