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Apnee notturne, arrivano le nuove norme per il rilascio e il rinnovo della patente

Chi soffre di disturbi gravi del sonno, riconducibili alla cosiddetta sindrome OSAS, dovrà sottoporsi a controlli medici aggiuntivi. Una commissione potrà mettere il veto alla concessione della licenza di guida
Apnee notturne, arrivano le nuove norme per il rilascio e il rinnovo della patente
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A chi soffre di sindrome da apnee notturne gravi nel sonno (OSAS), è stato posto per legge il divieto di guida. Ma anche prendere la patente, o rinnovarla, sarà più difficile per chi è affetto da tale disturbo, a seconda del livello di gravità.

Innanzitutto giova ricordare che l’OSAS è una vera e propria malattia: provoca interruzioni involontarie del respiro, della durata di almeno 10 secondi e frequenza di almeno 10 volte ogni ora, mentre si dorme. Sono i muscoli che tengono aperte le vie aeree superiori a perdere sostanzialmente di tono, provocando l’apnea. A sua volta questa causa l’abbassamento della saturazione dell’ossigeno nel sangue, che alla lunga porta a una serie di disturbi quali arteriosclerosi, ipertensione e deficit cognitivi e, quel che interessa maggiormente la guida, sonnolenza diurna.

Come anticipato dal Ilfattoquotidiano.it, in questo caso le procedure per il rilascio del documento di guida cambieranno. Innanzitutto, chi abbia ricevuto una diagnosi di OSAS o soffra di forti russamenti è tenuto a farlo presente nella dichiarazione anamnestica fatta al medico monocratico, al momento di richiedere il rilascio o il rinnovo della patente. Starà poi a lui effettuare ulteriori approfondimenti: particolare attenzione verrà data a chi per conformazione, caratteristiche fisiche (come ad esempio l’obesità) o malattie (ipertensione arteriosa, cardiopatia ischemica, ischemie cerebrali, aritmie, broncopneumopatie, diabete mellito tipo 2) sia potenzialmente più esposto ai danni derivanti dall’OSAS.

L’ultima parola sull’idoneità o meno alla guida spetterà alla Commissione medica locale (Cml), che per valutare l’eventuale abbassamento del livello di vigilanza, sottoporrà i candidati sia a un questionario sulla sonnolenza (Epworth) che a un test. Quest’ultimo consiste nel valutare i tempi di reazione in un arco di tempo di 10 minuti, durante i quali bisognerà rispondere a degli stimoli luminosi premendo un pulsante nel minor tempo possibile.

La concessione o il rinnovo della patente sarà possibile anche per persone con sindrome OSAS, purché dimostrino “un adeguato controllo della sintomatologia presentata con relativo miglioramento della sonnolenza diurna, se del caso confermato da parere specialistico di strutture pubbliche”, come scritto nel decreto legge Recepimento della direttiva della Commissione 2014/85/UE recante modifica della direttiva 2006/126/CE del Parlamento europeo e del Consiglio concernente la patente di guida del 22 dicembre 2015, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 9 del 13 gennaio 2016.

La validità del rinnovo o della concessione, con o senza eventuali limitazioni, sarà di tre anni in caso di patenti “normali” (AM, A, A1, A2, B1, B, BE) e un anno per conducenti professionali o patenti speciali (C, CE, C1, C1E, D, DE, D1, D1E, KA e KB). Nei casi più gravi, ovviamente, la Commissione medica locale avrà il potere di negare la concessione della licenza di guida, soprattutto se i diretti interessati non dimostrino di essersi sottoposti alle cure del caso.

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