Le questioni in sospeso e le valutazioni circa il dieselgate hanno indotto il gruppo Volkswagen a posticipare sia la conferenza stampa annuale per le anticipazioni sul bilancio sia l’assemblea degli azionisti. E, in qualche modo, è probabilmente collegato al caso (che ha imposto una ferrea disciplina in termini di efficienza con la cancellazione di modelli non redditizi) anche l’addio alla Taigun, il Suv compatto che sembrava nei piani del costruttore e che al Salone di Ginevra verrà sostituito da un altro concept (con la Golf VIII, nel 2019 arriverà anche una versione Suv).

La conferenza annuale di Volkswagen – che in gennaio negli Stati Uniti ha dovuto fare i conti con una flessione del 14% delle vendite – era in calendario il 10 marzo a Berlino e l’assemblea il 21 aprile ad Hannover. Le nuove date non sono ancora state ufficializzate, ma fonti vicine all’azienda citate da Handelsblatt riferiscono di una dilatazione dei tempi tra le 4 e le 6 settimane. Come conseguenza, anche la Porsche ha spostato i propri tradizionali appuntamenti pubblici, fissati inizialmente per il 15 marzo ed il 4 maggio. Per aprile, la Volkswagen ha tuttavia confermato un incontro con gli aggiornamenti sullo scandalo delle emissioni manipolate.

La stesura del bilancio 2015 appare particolarmente complessa, così come una previsione per il 2016. I tecnici devono valutare quanto e con quali forma provvedere agli accantonamenti per far fronte alle spese connesse al dieselgate. Nel penultimo trimestre dello scorso anno erano già stati previsti 6,7 miliardi, una cifra importante ma largamente insufficiente a coprire i colossali costi, stimati dagli analisti di Baader Helvea (solo gli ultimi in ordini di tempo ad azzardare numeri) attorno ai 38 miliardi oppure a 75 euro per azione che venerdì ha chiuso a 103 euro. E la somma esclude le cause civili. Dopo anni, Volkswagen tornerà a presentare un bilancio in rosso anticipato in parte dai 3,5 miliardi di passivo del terzo trimestre. Altrimenti, il margine operativo dovrebbe essere in linea con quello del 2015, tra i 12 ed i 13 miliardi (12,7 lo scorso esercizio).

L’addio all’idea di produrre la Taigun, esibita per la prima volta nel 2012 in Brasile come concept (nella foto in alto), è stato confermato da un portavoce. Un virgolettato attribuito da Automobilwoche ad un portavoce spiega che “così come l’avevano presentata, l’auto era troppo corta (3,86 metri di lunghezza, ndr)”. I profittevoli Suv sono il tallone d’Achille del marchio Volkswagen, la cui gamma è articolata su Touareg e Tiguan, mentre i rivali tedeschi hanno costruito il proprio successo su queste vetture. Mercedes-Benz è un esempio: nel 2015 ne ha venduti 543.000, cioè quasi 120.000 in più rispetto al 2014 e la loro quota sul totale è passata dal 24 al 27%. Non a caso l’EBIT di Mercedes-Benz Cars è lievitato del 40%, da poco meno di 6 a quasi 8,35 miliardi.

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