Hillary Clinton per i democratici e Donald Trump per i repubblicani guidano gli ultimi sondaggi pubblicati dal principale quotidiano dell’Iowa, Des Moines Register, a un giorno dall’inizio dei caucus ovvero della riunione dei dirigenti dei partiti per la scelta di candidati alle elezioni presidenziali Usa.

Secondo il sondaggio, il multimilionario ha recuperato vantaggio sul suo rivale più agguerrito, il senatore texano Ted Cruz, mentre l’ex segretario di Stato dell’amministrazione Obama – che ha ottenuto il sostegno del New Yok Times – mantiene il suo strettissimo vantaggio sul senatore del Vermont, Bernie Sanders.

Repubblicani, Trump in testa con il 28% delle preferenze
Il sondaggio, in attesa del voto previsto lunedì, è stato condotto tra il 26 e il 29 gennaio su 602 elettori democratici e 602 repubblicani registrati in Iowa. Trump, non particolarmente amato dai media ma non per questo da non sottovalutare, è in testa con il 28% delle preferenze tra i repubblicani, mentre Ted Cruz resta fermo al 23%, nonostante il deputato, capace di raccogliere fondi elettorali per oltre 60 milioni di dollari, sia più popolare che il magnate immobiliare. Terzo Marco Rubio con il 15%, seguito dal neurochirurgo Ben Carson, con il 10%, da tempo fuori dalla corsa. L’ex governatore della Florida Jeb Bush (che candidandosi aveva di fatto rinnegato padre e fratello), e il governatore del New Jersey, Chris Christie non riescono invece a raggiungere consensi, restando fermi rispettivamente al 2% e al 3%.

Democratici, confronto in equilibrio tra Clinton e Sanders
Tra i democratici, l’ex first Lady mantiene uno stretto controllo su Sanders, con il 45% delle preferenze mentre il senatore resta al 42%. Solo il 3% per l’ex governatore del Maryland, Martin O’Malley. Il sostegno alla Clinton è aumentato di 3 punti percentuali rispetto al sondaggio condotto dal quotidiano all’inizio del mese. Mentre sale di due punti invece Sanders. Superata la prima fase, dominata dal fair play, i due candidati democratici due settimane fa si sono sfidati senza riguardi sui temi più importanti nella campagna elettorale: controllo sulla vendita delle armi, intervento in Siria e fisco.

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