La centenaria Bianca Maria Hoepli contro il nipote 80enne Ulrico Carlo. In una battaglia a colpi di carte bollate sfociata nel sequestro del pacchetto di maggioranza della storica casa editrice milanese, che ora di fatto è gestita da un custode nominato dal tribunale di Milano. Secondo il Corriere della Sera Bianca Maria, sorella del defunto Ulrico, rivendica di aver diritto al 60% delle azioni in quanto erede universale dell’altro fratello, Gianni Enrico, scomparso nel 2006. A sostegno della sua richiesta c’è un documento datato 1954, sottoscritto dai tre fratelli, in base al quale i due maschi avevano diritto ognuno al 40% della società mentre alla sorella sarebbe andato il 20%.

Morto Gianni Enrico, però, il suo pacchetto è finito al nipote Ulrico Carlo, passaggio che Bianca Maria contesta. Di qui, scrive il quotidiano di via Solferino, le due cause promosse nel cantone svizzero di Zugo e a Vaduz, in Liechtenstein, dove hanno sede rispettivamente le fiduciarie a cui ora fa ufficialmente capo la proprietà e l’effettiva proprietà delle azioni. In attesa dell’esito, la sezione specializzata in materia societaria del tribunale di Milano ha deciso per il sequestro cautelare riconoscendo “il rischio derivante da un trasferimento delle azioni a terzi”.

Il Fatto Personale

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