Da tempo ci si chiedeva cosa avrebbe sostituito Scienze della comunicazione nell’immaginario collettivo. Ora lo abbiamo capito. E lo abbiamo capito grazie a Sasha Grey. No, tranquilli, nulla che abbia a che fare con double penetration o apnee, stiamo parlando della sempre più imperante moda del deejaying. Non c’è personaggio pubblico, sportivo, pornostar, star televisiva, comparsa televisiva, usciere degli studi televisivi, vicino di casa di uno studio televisivo che non si senta in diritto, o forse in dovere di mettere in piedi un dj set.

Girate per il web, che da tempo ha sostituito le pareti delle cabine del telefono o i pali della luce, e troverete un marasma di volantini digitali che presentano serate in cui personaggi del tutto improbabili vengono spacciati per dj. Come se già non bastasse la nota e annosa polemica tra musicisti e dj, con i primi ad accussare i secondi di non saper suonare, e i secondi ostinati nell’asserire il contrario. Del resto la figura del dj, anche nell’immaginario collettivo, ha avuto una sua evoluzione/involuzione piuttosto clamorosa.

Se, infatti, il dj è sempre stato colui che metteva i dischi, da principio, cercando di mixare i brani sullo stesso bpm, finendo per diventare, poi, una sorta di producer, cioè di persona capace di inventarseli, i suoni, o di manipolarli al punto tale da farne di nuovi, col tempo l’idea dei dischi è finita in soffitta, e il dj è diventata una sorta di popstar, solitamente circondata da belle donne. Uno che sforna hit dance, facendoci cantare popstar acclamate. Non certo quello che mette i dischi alle feste. Dallo status di popstar all’accogliere nel gruppo anche gente che in qualche modo con l’essere famoso, o l’ambire a essere famoso, ha a che fare il passo è stato breve.

Così oggi abbiamo la categoria intasata di imbucati. Può uno dei protagonisti di Uomini e Donne ambire a fare qualcosa che non sia far uscire dallo studio Tina Cipollari? Sì, il dj, come la presenza di Salvatore Angelucci, dice Google ex fidanzato di tale Karima Cascella, presso l’Ushuaia di Ibiza attesta. Può Francesco Coco trovare un ruolo nel mondo, lui che non è stato capace di trovarla in campo quando faceva il calciatore? Sì, eccolo riciclato come dj. E la lista dei dj improvvisati sarebbe davvero lunga. Il giochino è semplice, si prende il nome di un VIP, o di un wannabe VIP, gli si affida una consolle (tanto con i mezzi moderni si può fare il dj anche solo mimando) e così si attirano un po’ di persone nei locali, un modo più interessante di rivendere un’ospitata.

Sarebbe interessante sapere quanto questo tipo di ospitate costa ai locali, e se l’essere contemporaneamente in cartellone in città diverse nella stessa serata possa comportare problemi dal punto di vista logistico. Nei fatti il dj è il nuovo nero, va bene su tutto e chiunque può ambire a farlo, con buona pace di chi, in effetti, è davvero dj. Chiaramente, se dietro la consolle c’è Sasha Grey, che dopo aver lasciato venticinquenne il mondo del porno si è riciclata già come attrice serissima, al soldo di Soderbergh, e autrice di romanzi, il giudizio può anche essere meno severo. Del resto che ci vorrà mai a saper mettere su un paio di dischi?

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