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Legge di Stabilità contro gli inquilini: azzera i fondi, favorisce l’evasione fiscale

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La legge di Stabilità è contro gli inquilini. Era il 29 ottobre, pochi giorni fa dunque, quando dal governo Renzi sarebbe dovuto arrivare ai proprietari un regalo pari a 5 miliardi di euro; nello specifico ai proprietari che affittano in nero. Questo significa per lo Stato una mancanza di entrate pari a 1,5 miliardi di euro per redditi non dichiarati derivanti da affitti in nero.

E’ questa la strada per la lotta all’evasione fiscale? Ci siamo chiesti. Massimo Pasquini, segretario Nazionale dell’Unione Inquilini ha subito denunciato l’abrogazione della norma sul pagamento tracciabile degli affitti di qualunque importo.

inquilini truffati 675

Ma a quanto pare al capitolo 1690 del Bilancio del Ministero delle Infrastrutture sono state azzerate del tutto le risorse che dovevano essere destinate al fondo nazionale a favore dei contributi affitto per le famiglie in stato di disagio economico. Nel 2015 di fondi erano stati stanziati 100 milioni (nel 1998 quando ancora l’Italia non riversava nella crisi di oggi erano 350 milioni di euro). E non tutti i fondi sono arrivati: a Regioni e Comuni sarebbero stati assegnati, infatti, solo 93,7 milioni. Di questi, 88 milioni, in modo effettivo, sarebbero stati trasferiti. Sui 25 milioni per le famiglie disagiate solo 3,5 sarebbero giunti agli enti locali.

Ricordiamo che i provvedimenti di sfratto del 2014 sono stati quasi 80.000, di  69mila dei per morosità incolpevole.

Come risponde il governo Renzi a tutto questo: rivede i criteri di spartizione e di accesso? No, perché oggi secondo la legge di Stabilità per gli anni 2016-2017-2018 le risorse disponibili non esistono. Sono pari a zero. Questo significa che centinaia di migliaia di famiglie in condizioni di difficoltà subiranno lo sfratto per morosità incolpevole, invece di aiuti per il passaggio da casa a casa.

E’ presto dedotto: per il governo le 3,2 famiglie di inquilini sono dunque destinati alla sofferenza. Evidentemente per Renzi non è un problema dello Stato.

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