“Se proprio devo lasciare la tv, punto a contendere la premiership a Renzi tra due anni”. Altro che sindaco di Milano: il conduttore di Quinta Colonna Paolo Del Debbio punta direttamente a Palazzo Chigi, contando sia sulla simpatia e l’appoggio che gli hanno dimostrato Silvio Berlusconi e Matteo Salvini sia sulla sua popolarità. “Sono l’unico – ha detto Del Debbio a più persone, secondo un retroscena di Repubblica finora non smentito – che può mettere d’accordo l’intero centrodestra che ha il sostegno del presidente Berlusconi e dell’amico Salvini, il mio talk è l’unico che funziona, sono conosciuto, popolare...”.

Il suo programma su Rete4, in effetti, “ascolta” in continuazione il “popolo“. Ha scritto anche un libro che, non a caso, si chiama Populista e me ne vanto. Durante le puntate di Quinta colonna il conduttore toscano manda gli inviati per strada a parlare con la gente di temi come l’immigrazione, l’Islam, la comunità rom, la disoccupazione. E gli ascolti lo premiano, non di rado ha vinto le sfide dirette con i concorrenti sulle altre reti. A quegli italiani che qualcuno definisce “la pancia del Paese”, Del Debbio piace perché fa dire loro quello che pensano invece di limitarsi a invitare in studio ospiti che ormai “la gente” sente lontani, consumati: politici, intellettuali, tecnici, addetti ai lavori. Qualcuno sorride con un po’ di scetticismo e forse snobismo, si moltiplicano le parodie, ma intanto tutti ne parlano e molti lo guardano. Non solo. Dal musulmano che dice alla Santanchè “Posso mandarla affanculo?” al “Voi me dovete spiega’ come ci può stare una Mercedes in un campo rom” passando per “Gli immigrati mangiano i cigni nei parchi“: la videoteca di Quinta Colonna, anche per questo linguaggio “da piazza”, da uomo della strada, spopola anche sul web.

Ma Del Debbio è uno che può raccogliere preferenze anche da settori differenti della società. Cinquantasette anni, laureato in filosofia, è un ex seminarista, ha fondato lui Forza Italia nel 1994 insieme a Berlusconi e agli altri. E’ professore di Etica e economia alla Iulm di Milano. E’ un altro uomo Fininvest, già stretto collaboratore di Fedele Confalonieri. In politica ha già dato prova di sé come amministratore quando ha fatto l’assessore alla Sicurezza nella giunta di Gabriele Albertini, ormai una quindicina d’anni fa. Le sue idee politiche non sono un mistero, non pretende di nasconderle e dalla sua ha la facilità di comunicazione – con lo stesso plus di toscanità – che possiede anche l’eventuale suo rivale, il presidente del Consiglio Matteo Renzi: lui è lucchese, l’altro fiorentino, e la tentazione di una battuta resta sempre per entrambi. E c’è già chi lo vota: Deborah Bergamini, parlamentare berlusconianissima, dice che a lei “il nome di Del Debbio piace a prescindere”.

“Il centrodestra non litigherà, ma a me c’è una persona che piace più di tutte: è Paolo Del Debbio” lo aveva sdoganato il segretario della Lega Nord Matteo Salvini a Rtl 102.5 settimane fa. E Berlusconi? Lo stesso Del Debbio ricorda come nel 1993 l’ex presidente del Consiglio gli disse: “Siccome vincerò le elezioni, mi servirebbe anche un programma di governo, ora ti ci metti e me lo scrivi”. Nonostante il sostegno però Del Debbio non ne vuole sapere di Palazzo Marino, a dispetto anche del sondaggio Ipsos pubblicato sul Corriere della Sera secondo il quale i milanesi gli darebbero chance di sfida testa a testa con Giuseppe Sala, amministratore delegato di Expo e possibile candidato del centrosinistra. Ma lui sembra convinto di voler puntare in alto: “L’anti-Renzi sono io“.

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