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“Aldo Moro, patto con i palestinesi per evitare attentati in Italia. La Cia impedì le trattive e ordinò la sua morte” - 5/6

Intervista esclusiva a Bassam Abu Sharif, ex leader del Fronte popolare per la liberazione della Palestina. Negli anni Settanta, sostiene, lo statista voleva liberare il Paese dalla "subdola dominazione statunitense". E almeno una volta "incontrò i vertici dei nostri servizi" per avere rassicurazioni che non saremmmo stati colpiti da attentati. Dopo il sequestro da parte delle Brigate rosse, "fummo contattati da Roma e facemmo ogni tentativo per salvarlo. Ma una terza parte lo impedì"
“Aldo Moro, patto con i palestinesi per evitare attentati in Italia. La Cia impedì le trattive e ordinò la sua morte” - 5/6
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Quante telefonate ci furono?
“Diverse, l’uomo che chiamò l’ultima volta ci disse espressamente che i rapitori di Moro lo volevano liberare, aveva una gran fretta, si sentiva che era sotto pressione, che era in uno stato di grande ansia, ‘hurry up, we don’t know what to do’, disse, sbrigatevi, non sappiamo più che fare”.

A Beirut era pronto un aereo per i brigatisti dopo la liberazione del presidente Dc. Ma intervenne una terza parte e il telefono non squillò più

E’ vero che all’aeroporto di Beirut era pronto un aereo? Anche Carlos lo ‘Sciacallo’, il famoso terrorista di nome Ilich Ramirez Sanchez, reclutato e poi ripudiato da Sharif, parlò di un estremo tentativo di salvare Aldo Moro che ebbe come scenario la pista dell’aeroporto di Beirut dove un executive dei servizi segreti italiani attese invano, l’8 e il 9 maggio del 1978, che a Roma si sbloccasse qualcosa: brigatisti liberi contro la vita di Moro.
“Certamente, l’aereo a Beirut era pronto. Le Brigate rosse chiesero un accordo che comprendesse l’uso dell’aereo. Ma tutto fu improvvisamente interrotto nonostante la loro volontà di rilasciare Moro. Una terza parte, fortemente contraria, anzi intenzionata a liberarsi di Aldo Moro e della sua politica d’indipendenza, riuscì ad impedire le trattative. Per questo quel telefono non squillò più”.

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